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Stress da lavoro? Ecco un metodo per combatterlo in soli 5 step

Conoscete anche voi quella sensazione di nervosismo al solo pensiero di avvicinarvi alla scrivania? Non provate entusiasmo nello svolgere il vostro lavoro, ma solo noia e mancanza di interesse? Soffrite di ansia per l’accumulo di consegne, le scadenze, la quantità di compiti da svolgere? Si tratta di stress da lavoro! Ma niente paura! Esiste un metodo innovativo per combatterlo, in soli 5 step! Si chiama “metodo delle 5 S” e viene direttamente dal Giappone, uno dei Paesi in cui gli standard e le performance di lavoro sono tra i più elevati. Si fonda su principi cari alla tradizione orientale, ovvero l’ordine e il minimalismo. Ecco quali sono i passaggi:
1° S: Seiri (separare)
La prima azione da compiere per combattere lo stress lavorativo è separare ciò che è veramente utile da ciò che non lo è. Ciò che è superfluo, infatti, è fonte di disturbo, causa distrazioni e crea un disordine che non è funzionale alla concentrazione e all’ottimizzazione dei risultati. Avere una scrivania pulita ed essenziale, invece, contribuirà a creare ordine nella mente e, contestualmente, porterà ad una maggiore produttività e a una riduzione dello stress.
2° S: Seiton (riordinare)
Una volta individuati gli oggetti essenziali, vanno messi in ordine. Ognuno al proprio posto e secondo un metodo ben preciso: ciò che serve quotidianamente deve essere a portata di mano, mentre ciò che si usa solo all’occorrenza va riposto nei cassetti. In ogni caso, carte e oggetti vanno organizzati con divisori, cartelline e schedari, in modo che si possano reperire facilmente al momento del bisogno. Questo eviterà di sprecare tempo alla ricerca di quanto serve e permetterà di dedicare le proprie energie solo al lavoro da svolgere. Lo stesso vale per il desktop e i file presenti nel computer: catalogarli e ordinarli in cartelle e sottocartelle faciliterà notevolmente il lavoro!
3° S: Seiso (pulire)
La scrivania è finalmente organizzata. Ora bisogna mantenerla pulita e in ordine. La pulizia, infatti, deve diventare un impegno costante. Rimuovere la polvere e lo sporco, assicurarsi che l’ambiente di lavoro non sia trascurato, evitare disattenzioni sono accorgimenti tutt’altro che superficiali. Al contrario, si tratta di una pratica che ha ricadute positive sull’umore e sulla qualità del lavoro.
4° S: Seiketsu (sistematizzare)
Sistematizzare, individuare delle strategie seriali, semplici e ripetitive che facilitano i compiti quotidiani. È fondamentale in quanto consente di standardizzare le procedure, in modo da non dover pensare ogni volta a come impostare una determinata mansione. Ad esempio, standardizzare le 3 S precedenti permette di trasformarle in processi da applicare in modo automatico, senza inutili perdite di tempo.
5° S: Shitsuke (mantenere)
Si tratta del passaggio che richiede maggiore sforzo: avere disciplina e rigore nel conservare i risultati ottenuti attraverso i passaggi precedenti. Sostenere nel tempo quanto realizzato, mantenere l’impegno preso con cura e dedizione, per non vanificare ciò che si è realizzato con fatica.
Questo metodo, essenziale quanto efficiente, è applicabile in tutti i contesti lavorativi: dalle grandi aziende alla scrivania di casa. I benefici sono evidenti e immediati: lo stress si riduce notevolmente, si convogliano le energie sul lavoro, senza disperderle inutilmente e guadagnando tempo per se stessi, e si ritrova quel piacere di lavorare che nasce dall’ordine, dalla pulizia e dall’equilibrio. Ottimo in epoca di smartworking. Dunque, buon lavoro!

Luana Vizzini

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