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Sanremo 2019. Mahmood e i “Soldi”

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Nella foto, in alto: Mahmood, il vincitore del Festival 2019

La 69 ma edizione del Festival della canzone italiana ha il suo re. Mahmood è il vincitore di Sanremo 2019. La sua canzone “ Soldi “ lo porta alla cima del podio lasciando a bocca asciutta l’artista Ultimo e i tre lirici di casa nostra, ovvero il gruppo musicale Il Volo. Alessandro Mahmood è un ragazzo di 27 anni di Milano. Papà egiziano e mamma sarda, ha creato un certo dibattito all’interno della kermesse. Il collega Ultimo critica il televoto e afferma che questa vittoria non rispecchia le preferenze del popolo votante. La giuria di qualità, presente al teatro Ariston di Sanremo e la giuria degli addetti ai lavori hanno riconosciuto merito al giovane italo-egiziano. Cosa in netto contrasto con il televoto che lo posizionava dopo al collega Ultimo. In ogni caso è Mahmood che alza il leone e la sua canzone “Soldi” è già, solo dopo 24 ore, nelle hit delle top ten più trasmesse in radio. In molti si sono chiesti chi fosse questo giovane artista effettivamente poco noto al pubblico. Chi è Alessandro Mahmood? Il giovane nasce come cantante lirico per poi passare al piano. Partecipa al talent X factor edizione 2012, l’anno in cui vinse Chiara Galiazzo. Simona Ventura lo scarta agli home Visit ma viene ripescato con il televoto ed entra in gara se pur rimane giusto il tempo di un’esibizione. Per lui sarà solo l’inizio di una collaborazione artistica con le più grandi major della discografia nazionale. Sono di Alessandro i testi di alcune hit dei giorni nostri. Hola (I Say) di Mengoni per esempio come Nero Bali, tormentone dell’estate 2018 di Michele Bravi ed Elodie con Guè Pequeno. Quest’ultimo è salito sul palco del’Ariston per duettare con Mahmood nella serata del venerdì. L’artista Fabbi Fibra lo volle per duettare con lui nella canzone “Luna“. E difficile definire a che genere appartenga la musica di Alessandro ma il suo stile è molto più vicino al mondo del pop che a quello dell’hip pop nonostante la collaborazione con il rap Fibra. Leggo che in un’intervista a Rolling Stone ha dichiarato che gli artisti che l’hanno influenzato nel suo percorso artistico sono Boyoncè e Frank Ocean ma che la musica Italiano l’ha sempre ascoltata e suo modo studiata. La vittoria di “Soldi” indica che il costume del nostro paese stà cambiando. Il pubblico era solito decretare regine le canzoni dall’anima popolare melodico tipo quella del gruppo Il Volo che comunque si porta a casa un più che degno terzo posto. Il testo di “Soldi” narra di come il denaro possa cambiare i rapporti e le relazioni anche all’interno della stessa famiglia. Mahmood narra di suo padre, di come è rimasto lontano dal figlio e di come si avvicinasse a lui solo per bisogno. Nel testo sono presenti delle espressione in arabo. Lingua che il ragazzo dichiara di comprendere ma di non parlare. A suo modo è allontanarsi dal padre, dalle radici, dalla sofferenza di essere cresciuto solo con la mamma. Cito testualmente le sue parole: “ Non parlo arabo, ma ci sono delle frasi che mi ricordo, che fanno parte della mia infanzia. Era un ricordo perfetto. Cantare quelle frasi mi rimanda proprio a una determinata scena, a un determinato momento della mia vita“. E ancora : “ La mia canzone è uno sfogo personale, per far capire che, dopo essere stati figli, si diventa qualcosa di più: nasce un senso critico nei confronti dei genitori, della vita, del modo di vedere le cose. Soldi racconta una crescita ma Non parla di soldi a livello materiale, parla di come i soldi possono cambiare i rapporti all’interno di una famiglia “ Sanremo è Sanremo. Lo è da sempre e lo sarà per sempre. Il festival è parte del nostro costume e parla di noi, di chi siamo, delle emozioni che come popolo proviamo e trasmettiamo, testimoniamo. La musica unisce sempre e soprattutto la musica non ha confini. Il giovane Mahmood può essere sicuramente un esempio di come la musica integra, avvolge, non discrimina. Di come alla musica non servono i confini essendo lei stessa parte di un sentimento,a tutto tondo, che sia chiama rispetto.

Thomas Tolin

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