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I “Menecmi” di Plauto secondo Kerkís. Teatro antico in scena

Ancora un successo per Kerkís. Teatro in scena, (https://www.kerkis.net/), Associazione fondata nel 2011 da un gruppo di docenti, studenti ed ex studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per promuovere il teatro greco e latino. In scena all’Osoppo Theatre Valentina Cortese di Milano, gli scorsi 11, 12 e 13 aprile, i “Menecmi” di Plauto, diretti dalla regia di Christian Poggioni e interpretati da uno straordinario cast di attori under 30, che con la loro freschezza hanno saputo portare al pubblico una versione godibilissima del grande classico.

Nella foto, in alto: i talentuosi interpreti dei “Menecmi”. Foto di: Roberto Bellu

Grande classico della commedia degli equivoci, basati sul rocambolesco sovrapporsi di Menecmo I e Menecmo II, gemelli separati in tenera età e ritrovatisi, infine, in un’Epidamno popolata da personaggi vivaci e bizzarri, per quanto stereotipati. Una prostituta seducente e capricciosa. Una matrona inasprita per le debolezze del marito. Il suo vecchio padre. Un parassita pronto a tutto, pur di rimediare un lauto pranzo. Un medico pedante dal linguaggio pomposo. Un servo fedele. Un cuoco un po’ tonto. Tutti si susseguono sulla scena con un ritmo forsennato, generando quella serie di fraintendimenti che rende la performance ancora oggi tanto spassosa. Fino al riconoscimento finale.

Nella foto, in alto: gli attori indossano le maschere di A. Cavarra. Foto di: Roberto Bellu

Ulteriore nota che conferisce brio allo spettacolo: gli attori, come abili funamboli, si alternano nei ruoli, scambiandoli con fluidità inaspettata. Indispensabile, per agevolare il gioco, l’uso delle maschere di Andrea Cavarra (Zorba Officine Creative).

Nella foto, in alto: gli interpreti ringraziano tra gli applausi del pubblico. Foto di: Roberto Bellu

A rendere più accattivante la performance, la traduzione a cura di Roberto Bernasconi e Tancredi Greco, altresì interpreti di Menecmo I. Una traduzione fedele al testo, quanto attuale. In grado di riprodurre gli spassosi virtuosismi linguistici di Plauto, ma anche di muovere il riso di un pubblico moderno. Come? Attraverso sottili, pungenti, puntuali incursioni di battute che rimandano alla società attuale. Di richiami alla cultura pop e allo slang. Ma anche grazie al coinvolgimento del pubblico, che diventa parte dello spettacolo, interagisce con i personaggi, è infine acclamato sulla scena. Da ultimo, ma non di minore importanza, si ricorda la musica di Irina Solinas. Ancora una volta, complimenti Kerkis!

Luana Vizzini

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