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Party with sun – Pero, 29 luglio 2017

Non si parte con un’atmosfera gioiosa, oggi: il papà di Matt Disaster, tesoriere ufficiale della FCW è stato investito da un furgone qualche giorno fa, mentre faceva il suo consueto giro in bicicletta. Ha riportato diverse fratture e non potrà quindi presenziare all’evento, ma almeno è vivo! Quando ogni sera il telegiornale riporta notizie di ciclisti morti in circostanze simili, ci rendiamo conto che avrebbe potuto andare peggio. Molto peggio. Faremo senza di lui, stasera. Mancandoci il supporto logistico (di solito era lui che ci accompagnava sul posto) siamo arrivate tardi e il ring è già montato, ma l’importante è che siamo arrivate lo stesso, e va bene così.

Manca anche il catering, ma ci viene in mente di interpellare il kebabbaro di fronte alla palestra. Partiamo in una piccola delegazione a trattare e contrattare, et voilà! Due tavoli e un frigorifero pieno di vettovaglie sono allestiti in men che non si dica. Volere è potere.

Nella foto, in alto: Meno male che c'è il kebabbaro!
Nella foto, in alto: Meno male che c’è il kebabbaro!

C’è Chris Tyler, ultimo acquisto europeo della WWE: un mostro di bravura. Ci sono i ragazzi del polo di Rubiera al completo e ci sono tutti i rookies ai loro primi match, che da quando sono saliti sul ring ci hanno dimostrato tutta la loro bravura. Certo che Giglio li tira su proprio bene, i suoi allievi!

Nella foto, in alto: atm osfera informale prima dello show
Nella foto, in alto: atmosfera informale prima dello show

Fa un caldo boia, l’afa è pesante e si suda anche stando fermi, ma ci siamo almeno portate dietro l’Autan per fronteggiare l’assalto dell’avversario più agguerrito: le zanzare! Pare che qui le allevino e le esportino in tutto il mondo, da tante che ce ne sono.

E sul più bello… ecco arrivare Gae “Disaster”, accolto da un’ovazione. Ha fatto di tutto per uscire per tempo dall’ospedale per venire qui. È ancora tutto incerottato, gonfio in viso, occhio nero e busto rigido. “Non puoi stare lontano dal ring, eh?” No, a meno che non arrivi sua moglie e lo trascini via di forza. Dai, Gae! Vai a casa tranquillo!

Nella foto, in alto: Doppio arcobaleno su Pero
Nella foto, in alto: Doppio arcobaleno su Pero

Sarà per la prossima volta.

Il tempo volge al brutto e inizia a piovere, ma la sala si riempie lo stesso, e anche bene, visto che c’erano già più di cento posti prenotati. Non è bellissimo pensare che in un caldissimo sabato di fine luglio, centoquaranta persone abbiano deciso di venire qui a vedere lo show, invece di andare al mare? E come se Dio stesso si fosse riconciliato col wrestling, in cielo appare un bellissimo arcobaleno. Anzi, due. Perché il wrestling vale doppio anche per Dio. Non c’è che dire: la FCW ha un pubblico di aficionados veramente meraviglioso.

E che lo show abbia inizio!

Primo match: AB Knight e Domenico Dinamite contro Larry Demon e Paziente Zero.

Nella foto, in alto: Larry Demon sta crescendo bene. Lo vediamo nel suo match in team con Paziente Zero e Insanity
Nella foto, in alto: Larry Demon sta crescendo bene. Lo vediamo nel suo match in team con Paziente Zero e Insanity

Larry sta crescendo bene. Ogni volta che sale sul ring ha più sicurezza e più grinta della volta precedente. Era un ragazzino tutt’ossa con la macchinetta ai denti e lo chiamavamo “Skinny Boy”. Ora sta mettendo su massa muscolare, sta irrobustendo l’ossatura e le fattezze da adolescente si stanno trasformando in un bel viso da uomo. Cosa ci scommettete che tra un paio d’anni, Larry diventerà un atleta di prima classe, oltre che un gran bel figliolo? Paziente Zero ha il viso dipinto di bianco come Larry, magari per fare pendent, e insieme formano un bel tag team di pazzi scatenati. Il match è dinamico, prorompente e veloce. Dinamite esegue un notevole enziguiri kick e un bel suplex su Larry. AB si lancia con un suicide dive e stende tutti quanti. Alla fine si aggiudica il match con un moonsault.

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Nella foto, in alto: Brutus vs Scrum

Secondo match. Arrivano Brutus e Scrum per l’hardcore title match. Due mostri di eguale potenza. Come vedere Mazinga contro Goldrake, anche se a Scrum manca ancora un tantino di esperienza. Se la cava comunque molto bene contro Brutus, e iniziano facendo strage di sedie. Ma sono indistruttibili, ‘ste sedie?  Sono mesi che ci zompano sopra tutti quanti in mala maniera: non si rompono mai? Si riaggiustano da sole durante la notte? In sala c’è anche Ornella, la mamma di Scrum, che ovviamente fa il tifo per lui e si mangia le mani, temendo per la salute del suo “bambino”. Raramente viene agli show perché dice che le fa impressione vedere che se le suonano di santa ragione. Ma quando Scrum si aggiudica il match spatasciando Brutus su di un’asse posizionata all’angolo del ring, si ringalluzzisce tutta e corre dietro a suo figlio per abbracciarlo mentre lui si avvia trionfante verso il backstage con la cintura appena conquistata. La mamma è sempre la mamma.

Nella foto, in alto: Marcio silva vs Matt Disaster
Nella foto, in alto: Marcio silva vs Matt Disaster

Terzo match. Ora c’è in palio l’FCW title e se lo disputano Marcio Silva e Matt Disaster. Se Matt fa una specie di bronco buster, Marcio replica con una craddle shock. Se Matt compie un pescado niente male, Marcio lo solleva e lo sbatte come un tappeto. Fa così caldo che Silva si leva le gomitiere e le lancia via. Le raccogliamo: sono talmente fradice che le puoi strizzare. E poi ancora via con un mitico superplex dalla terza corda, chokeslam, spinnng kick. Matt si esibisce in una Disaster Cutter e un bel cross body. Poi arrivano gli Antiheroes e mentre Andrew Rogers distrae l’arbitro. Chris Walker fa volare giù male Marcio dalla terza corda, cosicché Disaster non fa fatica a schienarlo.

Nella foto, in alto: Gli Antiheroes.
Nella foto, in alto: Gli Antiheroes, Walker e Rogers.

Si passa direttamente dal terzo al quarto match, in quanto gli Antiheroes pretendono immediatamente di scontrarsi con Pasquale O’ Malamente, giusto perché dovrebbe cavarsela da solo: nessuno ha ancora comunicato se abbia o non abbia trovato un compagno di tag team. Ufficialmente, quindi, è due contro uno. Ma i colpi di scena non mancano, e sembra una favola raccontata da attori cantastorie: ecco che appare dal nulla Kronos a difendere il nostro simpaticissimo napoletano. Ci sembra tanto di rivedere i film di Bud Spencer quando Chris Walker tempesta il gigantesco Kronos di pugni nello stomaco e questi resta indifferente, guardandolo come si guarda un povero pirla. Non solo non sembra accusare quei colpi nemmeno per fantasia, ma quando inizia lui a menare mazzate, riduce in frittelle il povero Walker. Le rivenderemo insieme ai tranci di pizza, magari. Tre euro a frittella. Nel frattempo, Pasquale le prende da Andrew ma in un guizzo di bravura ribalta la situazione e lo fa volare. Poi, meraviglia delle meraviglie, Andrew Rogers samoandroppa (voce del verbo “samoandroppare”) Kronos. Ma che muscoli ha, questo qua, per sollevare i centosessanta chili dell’ultimo dei Titani? Mangia spinaci come Braccio di Ferro? Alla fine, il match se lo aggiudica Pasquale con tanto di pubblico gaudente, e tutti vissero felici e contenti.

Adesso apriamo una doverosa parentesi. Qualcuno (ma non vi diremo chi) sostiene che “queste cose” – leggi sollevare uno di centosessanta chili quando ne pesi la metà – rovinano il wrestling in quanto poco credibili. Volete il nostro parere? Porca zozza, questo non è un film con gli effetti speciali! Gli effetti speciali rovinano qualsiasi credibilità, di qualunque cosa si parli. Dato che qui è tutto vero e genuino, queste cose non sono “credibili” o “poco credibili”: SONO VERE! E se non sapete quanti mesi e mesi di palestra si fanno questi ragazzi per farsi crescere dei muscoli d’acciaio SENZA FAR USO DI STEROIDI , non è colpa nostra. Pensate che sarebbe più credibile se fossero pompati di porcherie, coi bicipiti gonfi da esplodere? Bene, questa è la differenza tra la cultura dell’apparire contrapposta a quella dell’essere. Qui le cose si fanno perché questi figlioli hanno avuto la forza, la pazienza e la costanza di poterle farle davvero. E se qualcuno è più largo che alto da sembrare la mongolfiera Goodyear ma non ci riesce lo stesso, invece di sputare invidia mista a bile, se ne torni in palestra a faticare!

                                                                            PAUSA

Nella foto, in alto: il cattivo David Silas
Nella foto, in alto: il cattivo David Silas

Quinto match: Non appena l’orda dei barbari termina il saccheggio del tavolo dal kebabbaro, ecco che si riparte: Entertrainer contro David Silas. Qui la stipula prevede che qualora Entertrainer vincesse l’incontro si aggiudicherebbe la possibilità di avere un match contro Zerini. Se la volta scorsa gli Headhunters ci hanno fatto ridere facendo il loro ingresso su di un triciclo dell’asilo nido qui accanto, la fantasia sconfinata di Entertrainer colpisce ancora. Esce fuori indossando un giubbino salvagente giallo da bambini di dieci taglie più piccolo della sua, i braccioli gonfiabili arancioni e armato di pistole ad acqua con cui annaffia tutti quanti, compresa la redazione di Mondomarziale. Conosco comici di Zelig che hanno meno fantasia di lui. Il match è dinamico e aggressivo, e qua si torna a fare sul serio: tra bodyslam, armdrag, pescado e german suplex non si scherza più. Zerini tira una sediata sulla zucca di Silas ed Entertrainer ne approfitta per schienarlo.

Nella foto, in alto: la nostra Erika Corvo con il cattivo Zerini
Nella foto, in alto: la nostra Erika Corvo con il cattivo Zerini

Sesto match. E allora ecco subito servito il match di Enertrainer versus Zerini. Anche se il nostro eroe Entertrainer è provato dall’incontro appena disputato ci dà dentro. Silas è ancora a bordo ring ma avrebbe fatto meglio a non esserci: Entertrainer vola su entrambi e li fa secchi. È una giostra di suplex e il festival delle chop. Nonostante un moonsault a vuoto così violento che a chiunque altro sarebbe rientrato il naso per uscire dall’altro lato della testa, Entertrainer se la caverebbe benissimo anche questa volta. Senonché, non visto dall’arbitro, Silas passa una chiave inglese a Zerini che ne approfitta per colpire il suo avversario e schienarlo senza appello.

Nella foto, in alto: Horus vs Steve McKee
Nella foto, in alto: Horus vs Steve McKee

Settimo match, valido per il #1 contendership per il titolo God Of Sun: Horus l’Assoluto contro Steve McKee. Bisogna dire che Horus è un heel spettacolare. Il suo ingresso è da cinque stelle e ha una presenza scenica tale che anche se non facesse assolutamente una cippa per tutto il match si farebbe notare lo stesso e farebbe paura a tutti. Ma state tranquilli che non lo vedremo mai a fare la suddetta cippa. Anzi, non si ferma un minuto e sembra un treno lanciato alla massima velocità, potentissimo. Degno avversario è l’agguerritissimo Steve, ma dopo vari minuti di tremende botte da orbi, Horus disfa McKee, ne fa un gomitolo e probabilmente lo userà per fari un maglione ai ferri quest’inverno.

Nella foto, in alto: i due mostri della serata, TG e Chris Tyler
Nella foto, in alto: i due mostri della serata, TG e Chris Tyler

Ottavo e ultimo match, main event: TG versus Chris Tyler. Due Mostri, ma di quelli con la M maiuscola. Non dimentichiamo che Tyler ha firmato per la WWE dove lo vedremo presto e che, quanto a bravura, TG gli sta alla pari. Ogni mossa è un capolavoro di precisione, tecnica e potenza. Che ci hanno fatto vedere? Giusto così, tanto per dirvi qualcosa, Tyler inizia con una shooting star. Mentre combattono fuori dal ring, TG lo fa volare su quattro file di sedie, tra il fuggi fuggi generale. (Abbiamo detto quattro file di sedie tirate giù come birilli!) Tyler riparte con una hurricanrana dalla terza corda, bellissima! TG lo bodyslamma sul concrete. Tyler gli propina una monkeyflip, TG replica con una hurricanrana da dietro. Tyler vola dalla terza con una 450 splash a vuoto, TG tenta la sua vertebraker ma soccombe dopo una seconda 450, questa volta colpito in pieno. Evvai, Tyler! Grazie del bellissimo spettacolo che ci hai offerto. Ed è bellissimo anche vedere i nostri due atleti che al termine del match si stringono la mano e si abbracciano. Stravolti. Sudatissimi. Ammaccati. Una grande dimostrazione di sportività.

E a questo punto, per la stagione 2016/2017 è tutto. Si smonta il ring in fretta nonostante il caldo micidiale e si va a casa. Non ci rimane che aspettare settembre perché si ricominci daccapo, tutti più riposati, più abbronzati e più in forma che mai.

Ma restate nei paraggi perché Mondomarziale non va in vacanza e ci sarà sicuramente qualcosa a tenervi compagnia durante tutto il mese di agosto.

Stay Tuned!

 

                                                                                                                  Erika Corvo

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