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Climbing. Scalata emozionante e creativa

Nella foto, in alto: scalata indoor

L’arrampicata (o climbing, o scalata, ndr.) è un sport a tutti gli effetti dalle origini molto remote. Si pratica individualmente, sia all’aperto (outdoor), sia al chiuso (indoor). Ma spendiamo qualche parola in più… Come può essere definita l’arrampicata? Di sicuro, come la salita di un ostacolo, sia essa una parete rocciosa, sia esso un pannello artificiale, o una qualsiasi struttura urbana. Il climbing indoor, invece, è un tipo di scalata che si svolge in luoghi chiusi (indoor).  Su strutture artificiali che tentano di riprodurre le sensazioni dell’arrampicata sulla roccia.  A tutta prima, bisogna dire che questa disciplina viene praticata, perlopiù, in palestre dedicate. Dotate di appigli di varie difficoltà. Ovviamente, rimane sempre attuale la scalata su parete rocciosa. Naturale espressione e terreno preferito su cui l’arrampicata si è sviluppata in tutte le sue forme.  Per il momento, caliamo il sipario sulla scalata in montagna per mettere in risalto l’arrampicata nelle palestre. Dove gli ostacoli sono gli appigli, con le loro varie problematicità.  Esistono svariati stadi di criticità… Tra un grado di difficoltà e quello successivo esistono dei livelli chiamati “A, B e C”. E ad accompagnare queste lettere ci sono dei numeri che vanno dall’1 al 9. Le lettere sono crescenti, cioè vanno dalla “A” alla “C”. Il tutto si traduce come segue: per esempio, un “6C” è più difficoltoso di un “6B”. Un “6B” è più complesso di un “6A”. Concludendo col “6A” che è il più facile in assoluto.  Possiamo affermare, senza ombra di dubbio,  che scalare in palestra equivale ad una normale attività di fitness, con il valore aggiunto della componente del gioco. In quanto arrampicare è davvero piacevole! Ma qual è l’attrezzatura dedicata a questo sport? Gli accessori sono molteplici. Si inizia dalla borsa, dalle corde, dal caschetto,  dalle scarpette per continuare,  poi, con gli imbraghi, i pantaloni lunghi e traspiranti, gli occhiali a prisma, la crema per le mani e così via.  “E’ lo sport più adatto ai giovani di oggi. È divertente, emozionante e stimolante”, così afferma l’allenatore Giovanni del “Centro Rock Spot” di Milano. E, ancora, palesa il coach: “Quest’anno, nonostante il lockdown per il Covid-19, questo sport è molto richiesto perché, visto il clima di solitudine e di riservatezza a cui siamo obbligati, l’arrampicata ci permette di metterci in sfida con noi stessi e ci insegna a contare sempre e solo sulle nostre forze”.

Nella foto, in alto: scalata outdoor

Arrampicare non è solo adrenalinico, ma soprattutto serotoninico. Fa sentire bene. Soddisfatti e felici. Perché il climbing è, quasi, meglio di un allenamento total body funzionale. Infatti sviluppa la forza e richiede grande coordinazione. E’ anche un ottimo allenamento cardiovascolare e di resistenza.  Possiamo anche dire che è, pure, un ottimo anti-stress. DIfatti concentrarsi sull’attività in sé astrae da tutto il resto. Migliora l’autostima e rende perseveranti. Grazie alle tecniche di arrampicata, col passare del tempo, si avrà, come già detto, sempre più maggiore autostima e conoscenza di sé.  Importante? Seguire le regole e l’istruttore!                                          Karin Jara

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