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Dal Regno del Marocco… Sua Maestà “il Tè alla menta!”

Nella foto, in alto: la menta usata per il tè maghrebino

«Il primo bicchiere è dolce come la vita. Il secondo è forte come l’amore. Il terzo è amaro come la morte.» Questo sarà l’adagio che  ci accompagnerà alla ricerca dell’origine e della tradizione rituale di questo magnifico e insigne tè. Il tè alla menta (in arabo, <atay bi na’ na’>, ndr.) in Marocco si sorseggia, più volte durante la giornata. Dopo ogni pasto e in occasione di qualunque conversazione. Viene proposto nelle case, nei negozi, al mercato e ovunque. Ogni strada in città si riempie del profumo inebriante della menta (نعناع -naenae – menta, ndr..) In Marocco offrire il tè agli ospiti è segno di benvenuto e di condivisione. Sinonimo di amicizia, di cordialità e di tradizione. Ma la sua genesi? Sicuramente, riguarda solo ed esclusivamente, il Marocco. Da metà Ottocento il tè verde alla menta, altrimenti chiamato whisky berbero, è la bevanda nazionale marocchina  per eccellenza. Ma la damigella d’onore? Chi è la nostra inequivocabile star? L’esimia menta, chiaramente! Gustosa e rinfrescante, è una delle piante aromatiche più impiegate al mondo. Arricchisce molte preparazioni tra cui, appunto, il celebratissimo tè alla menta maghrebino. È fresco e leggero e in base al tipo di tè verde scelto, può avere un sapore dal tocco amarognolo. È ricco di antiossidanti che contrastano l’azione dei radicali liberi. Per questo motivo è presente anche in molti cosmetici di bellezza, perché esercita un’azione purificante e detergente.

Nella foto, in alto: una teiera da due

Fare il tè, per i marocchini 0è  una vera e propria cerimonia. Un rito scandito da gesti controllati ed accorti. Gli accessori utilizzati per la preparazione della bevanda sono diversi a seconda che il tè sia b evuto in città,  o nel deserto.

Nella foto, in alto: ancora l’arte del versare

Normalmente è il capo famiglia o, in sua assenza, sua moglie o, ancora, la persona più anziana della famiglia che prepara il tè, di fronte agli ospiti che si lasciano così ammaliare dal profumo estasiante di Sua Maestà “il Tè alla Menta.” Nella ricetta classica, il tè marocchino viene servito in teiere d’argento con un beccuccio molto allungato, e versato da una certa altezza, per far raffreddare prima l’infuso. Sempre sorseggiato, poi, in bellissimi bicchieri di vetro variopinti, o con inserti argento e oro che vengono appoggiati su uno sontuoso vassoio, a sua volta, argentato, o dorato. E gli ingredienti della ricetta? Ogni tazza di tè del Maghreb contiene tre ingredienti principali: foglie di tè, la varietà Gunpowder, zucchero (può essere anche di canna) e menta verde.

Nella foto, in alto: la teiera e i bicchierini per il tè marocchino

Ora veniamo alla pratica. Come fare il tè verde alla menta? Scaldare la teiera e versare le foglie di tè. Rovesciare, poi, poca acqua bollente e ruotare velocemente, poi buttare via l’acqua facendo attenzione a non perdere le foglie di tè. Aggiungere menta e zucchero e irrorare con un litro di acqua bollente. Lasciare in infusione per circa  5/8 minuti (più o meno forte). Eliminare le foglie di menta che galleggiano in superficie. Come si evince dalla spiegazione il tè va zuccherato direttamente nella teiera.  Una curiosità? Nonostante si faccia un uso spropositato di tè alla menta, la pianta non viene coltivata in Marocco, ma viene importata dalla Cina. Sebbene sia un equivalente del tè verde, ha un sapore più forte, una volta miscelata con menta fresca l’inclinazione, un po’ affumicata, conferisce al tè un sapore unico. Per esaltare il gusto del tè i marocchini utilizzano zucchero, il sapore tende ad essere pungente e più forte. Il terzo ingrediente è la menta verde, che per il suo aroma acuto e delicato è la scelta tradizionale nella preparazione del tè.

Nella foto, in alto: la meravigliosa Essaouira

Rifiutare di bere una tazza di tè, per il popolo marocchino, è considerato una scortesia e un tabù culturale. Perché preparare una tazza di tè in Marocco, non significa soltanto far bollire dell’acqua e aggiungere le foglie di menta, ma rappresenta un’arte cerimoniale che si tramanda di generazione in generazione. Durante l’inverno, in assenza della menta, è spesso utilizzato l’assenzio (chiba). Anche con la chiba la procedura di preparazione è la stessa. La preparazione del tè alla menta in Marocco è una tradizione che risale al XII secolo avanti Cristo. Una chicca? Celebrare il rituale del tè al tramonto tra le dune desertiche di Essaouira. Un toccasana necessario per raccogliere le forze, ammirare le bellezze naturalistiche e godere di attimi di serenità.

Salvatore La Verde 

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