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Wrestling together, Pero, 19 settembre, seconda parte.

Eccoci arrivati alla seconda parte dello show!

Siete ancora tutti li? dai, che c’è da divertisi!

Si parte con un triple threat match: Dave Atlas contro Bjorn contro Sonny Vegas.

Sonny-horz
Nella foto, in alto: So y Vegas, Dave Atlas e Bjorn
Bjorn
Nella foto, in alto: il vikingo Bjorn

Lo scontro parte con Bjorn che piglia a mazzate tutti quanti finché non si becca un  dropkick basso di Sonny Vegas e un vertical suplex alto di Atlas. Lo scambio di colpi tra Atlas e Sonny è rapido e violento. Sonny viene sollevato e sbattuto sul tappeto come un uovo in padella, messo all’angolo a subire l’ira funesta del Pelìde Achille, pardon, di Atlas, che a sua volta si scontra con Bjorn. Questi gli rifila una kneeling neckbreaker e subito dopo un dropkick mentre è ancora a gattoni che cerca di risorgere. Bjorn è in vena di esibizioni e si lancia in una inaspettata coffin drop dalla cima del paletto sugli avversari di sotto, come se piovessero vikinghi. Sonny torna su e lo sorprende con una specie di enziguiri al volo dalla seconda corda per poi lanciarsi anche lui in una apron rolling senton. Ma appena torna su deve subire una corner backstabber, sempre da Bjorn. Ne piglia ancora un fracco e una sporta, poi entrambi vengono sorpresi da una diving double clothesline e si spalmano tutti sul tappeto come la Nutella sul panino. È il momento magico di Atlas che fa polpettine dei suoi avversari: disintegra Bjorn e fa una spinebuster su Sonny. Appena si rialza se lo carica in spalla e il vikingo ne approfitta per spantegarli sul canvas con una doomsday device da spettacolo. E tutto il pubblico intona “This is awesome” come si cantano i salmi durante un’apparizione della Madonna.

El Gringo Entry
Nella foto, in alto: la entry di Emanuel El Gringo

Adesso è il turno di Atlas di fare un macello e inizia con una spear tremenda sul vikingo e, per la par condicio, un’altra uguale su Sonny. Eccoli a riprendere un po’ di fiato con una sequenza di fighting spirit, in cui Sonny ci strappa una risata: invece di suonare gli avversari, tira un urlo da Tarzan e ficca loro le dita negli occhi. Si ricomincia la battaglia: Bjorn acchiappa Atlas e lo riduce a fisarmonica con una Kryptonite Krunch, poi finisce sul canvas assieme a Sonny per una reciproca lariat. Sonny decide che sia ora di finirla, acchiappa il povero Bjorn e lo annienta con una tigerbomb.

Niente da fare, i ragazzi ICW hanno una marcia in più: velocità, precisione, fantasia, spettacolarità… e vedere un tale fuoco di fila di meraviglie subito dopo la ripartenza, oh, che volete? Ci inchiniamo in direzione della Mecca e cantiamo Allahu Akbar! Eppure, anche Bjorn ha commesso un errore: si è tagliato il ciuffo biondo. Perché, Bjorn, perché? (Vabbè, a noi piacciono gli uomini coi capelli lunghi e magari colorati. E allora? Voi non ce li avete, i vostri gusti?)

Din din din, madonna, che match! Sembra di aver fatto fatica anche noi che abbiamo solo guardato!

Mori vs Lupo
Nella foto, in alto: Mirko Mori contro Lupo

Secondo match: Lupo contro Mirko Mori.

Il Lupo perde il pelo ma non il vizio. Tutto il pelo che ha perso l’ha raccolto Mirko e ci ha fatto il pelliccione con cui si presenta sul ring. Il match inizia con una sequenza comedy a specchio, in cui entrambi si muovono allo stesso modo. Confondere l’uno per l’altro è facilissimo: sono entrambi calvi e con la barba fluente! Eccoli che partono in quarta tutti e due con svariati tentativi, ma nessuno colpisce a fondo. Finalmente Lupo mette a segno un vertical suplex. Mori si vendica facendo cadere il quadrupede con una ringside tiger feint sweep seguito a ruota da uno slingshot double stomp. Ma non gli basta: poco dopo candida Lupo ad una visita odontoiatrica con un dropkick sul muso e poi un bigboot che gliela evita perché non gli dev’essere rimasto neanche un dente. Il lupo perde il pelo, ma anche i denti. E allora passa al contrattacco con una serie di sei spallate consecutive velocissime (e altrettanti bump), poi gli si rolluppa sopra e se lo incolla sulle spalle come se avesse avuto il velcro sulla schiena con una spettacolare rolling samoan lift. La lariat che gli tira appena quello si libera è talmente robusta da farlo flippare a 360°. “Mia è la vendetta!” (disse il Signore dopo averlo sentito da Mirko Mori). E la Diving Tornado DDT che spiaccica Lupo al suolo la scriviamo con le maiuscole perché è un capolavoro e la troveremo esposta al museo di arte moderna in Roma. Ma questi qua, cosa gli danno, a colazione? Carburante per missili? Che bel match!

Tornando a noi, ora Mori finisce contro Malalana. Ma come sono cagionevoli, questi arbitri! Basta toccarli che finiscono al reparto rianimazione. I più gravi col covid, a confronto, scoppiano di salute! Naturalmente Mirko approfitta della defiance del direttore di gara per tirare un calcione nelle parti basse di Lupo, che diventa Agnello. Praticamente, castrato. E dopo aver subìto una piledriver, pure abbacchiato. L’abbacchio esce dal forno giusto per tirare a Mirco un superkick da paura seguito da una one arm spinebuster, infine un’altra powerbomb, ed ecco che Lupo si aggiudica il pin vincente.

Match 2 Lupo e Mori
Nella foto, in alto: tra il pubblico abbiamo anche l’Uomo Tigre

 Intermezzo folkloristico: tra il pubblico c’è anche l’Uomo Tigre. Ma la cosa divertente è che (l’abbiamo saputo solo più tardi) questo tizio, così combinato, è andato in giro per mezza Pero entrando nei negozi e in varie attività commerciali chiedendo dove fosse l’evento di wrestling. Se poi dicono che noialtri non siamo mica tanto normali, forse non hanno torto.

Intermezzo n°2: prima, tra il pubblico, a qualcuno sono venuti alcuni starnuti di fila. Avrebbero potuto esserci sul ring anche Ricochet e Osprey, ma tutti si sono distratti e si sono voltati a guadare quello là, come se fosse un appestato. Chissà come si sarà sentito osservato, porello!

Terzo match: Nicolò Inverardi contro Dylan Rose, valido per il Rising Sun World Championship.

Nicolò contro Dylan
Nella foto, in alto: Nicolò Inverardi contro Dylan Rose

Il match entra nel vivo con una deathlock bow & arrow di Nicolò su Dylan. Tre c: chain, chop e clothesline. Dylan risponde con una sideslam ma poco dopo va a vuoto con una enziguiri, cosicché Nicolò gli tira un vertical suplex e tenta lo schienamento con un backside into bridging pin. Dylan risponde con una enziguiri e una shiranui, cercando a sua volta il pin vincente. Pensa di avere la cintura già in tasca, ma Nicolò aveva il piede sulle corde, e pappappero a tutti. Rose protesta ma Malalana è iremovibile: il conto era di due e basta. Dal pubblico si leva una voce: “Ha la maglia della Juve, non ti fidare”, e le risate si scatenano. Si scatena anche Nicolò, che piazza dapprima una german suplex, poi una bellissima canadian destroyer, e allora sono suoi sia il pin che la cintura.

Quarto match: Rebel Souls (Matt Disaster ed Entertrainer) contro TMZ (Tenacious Dalla e Mišo Mijatovič) contro Nemesi e Rust.

Nemesi 2-horz
Nella foto, in alto: i grandi ritorni. Nemesi e Entertrainer

Sorpresa! Vi sareste aspettati di rivedere Nemesi, dopo tutte le lacrime che ci fece versare la notte del suo ritiro ufficiale? No? E invece eccolo qua, anche lui sensibile al richiamo del ring!

TMZ-crop
Nella foto, in alto: i TMZ, adorabili buontemponi, bravissimi wrestlers

Ma ci vogliamo rovinare: due ritorni al prezzo di uno! Approfittate, signore e signori! Con lo sconto del 50% sull’acquisto del prossimo ring, volete portarvi a casa anche un Entertrainer per le vostre serate in famiglia? Certo che sì! E allora andiamo con la cronaca.

I Rebel Souls per ora si defilano lasciando la scena ai TMZ e a Nemesi e Rust. I TMZ partono in quarta con le loro comiche irresistibili, divertenti come Stanlio e Ollio, Gianni e Pinotto, o Spencer e Hill. (Ma li avete mai visti i loro video, dove Mišo interpreta lo stereotipo dell’immigrato balcanico? Ora, non so voi, ma noi ci pieghiamo dal ridere ogni volta!) Nemesi e Rust approfittano delle loro liti per rifilargli un dropkick ciascuno e subito dopo un lionsault in deliziosa sincronia. Tornano di sopra i Rebels e saccagnano Nemesi e compagno con un nutrito repertorio di sventoloni e un bodyslam di Entertrainer sul Mezzo Demone. Matt si distrae e Dalla lo spiattella sul canvas con un crossbody. Mišo bodyslamma Entertrainer e Dalla lo finisce con una aided flapjack splash. Spalma anche tu l’Entertrainer sul panino: che gusto irresistibile!

Cattura (2)
Nella foto, in alto: i Rebel Souls al completo

Appollaiato sulla terza corda, Matt viene schiaffeggiato da un Dalla volante, che vola così bene che Elon Musk lo voleva per il suo programma spaziale. Mišo lo acchiappa senza tanti complimenti e lo butta via come si buttano dalla finestra i mobili vecchi a capodanno con una top rope gorilla drop. Dalla uccide anche lui con la stessa aided flapjack splash di prima. Mentre Nemesi e Rust ripigliano fiato ai piani inferiori, i TMZ ci deliziano con slingshot rollup in simultanea. Appena si ripigliano, ecco che tentano un german suplex gli uni sugli altri. Provo io, provi tu, arrivano anche Nemesi e Rust che si uniscono all’azione e diventa un triple, anzi, un sextuple german suplex. Che bella cosa, raga! Datecene mille, di match così! I Rebel scendono di sotto, i TMZ li raggiungono subito dopo tramite defenestrazione, e a questo punto udite, udite, Nemesi parte per una TORNILLO. No, dai, allora ditelo! Vogliamo un referendum per fare tornare quest’uomo a combatere sul ring! Clonatelo, fate quello che vi pare, ma lo rivogliamo e basta! E adesso si lancia anche Rust, ma solo uno splash, e poi risale. Nemesi massacra Matt, Entertrainer massacra Rust. Mentre questi cerca di avere la meglio sull’avversario, Matt tira una cutter a Nemesi, Rust si distrae e si becca un superkick da Entertrainer e un’altra cutter da Matt. Madonna, che casino! Ne volete ancora? Tornano su anche i TMZ e ci danno dentro contro i Rebels. Entertrainer si becca un grandioso double vertical suplex, Mišo si becca una fenomenale assisted uranage da Nemesi e Rust. Dalla tira un enzuguiri stratosferico al Mezzo Demone (che adesso è mezzo Demone e mezzo rotto) e una satellite DDT a Rust. Che match, ragazzi, che match! Non è ancora finita! Nemesi tira una demon drive a Dalla. Si chiama Dalla, ma stavolta l’ha Presa. E din din din, i nuovi campioni di coppia sono proprio Nemesi e Rust. Yeah! Scusate, bravi anche tutti gli altri, ma Nemesi è stato EPICOOOOOO!!!!

Ma non è mica finita qui, ancora! Credevate? Ecco che zitto e sornione arriva Hardcore Cassi con la valigetta del money in the bank o plata en la caja che dir si voglia. A tradimento, Rust spatascia Nemesi e in compagnia di Cassi si diverte a farlo diventare un formaggino. Il Demone non ci sta e si difende in tutti i modi possibili. In onore all’amico Manero piazza una staying alive su Rust, ma Cassi lo becca di sorpresa e lo disintegra con una spaventosa cutter. E din din din, la cintura è passata di mano.

E noi che speravamo di rivedere a breve il Demonietto a difendere il titolo, ce la pigliamo nel gnao? Caro Eddie Guerrero che ci guardi da lassù, tra qualche mese è Natale. Ci regalerai un altro match di Nemesi? Metti una buona parolina con Santa Klaus, magari, eh? E poi vogliamo rivedere anche Entertrainer, che ha tanto di quel carisma che anche se salisse sul ring per una briscola, sarebbe comunque in grado di dare spettacolo.

Quinto match: Alysea contro Mary Cooper.

Alysea vs Mary
Nella foto, in alto: Alysea contro Mary Cooper

Belle, solari, dinamiche e aggressive, ecco le valkirie del ring. Alysea parte con una samoan drop a cui Mary risponde con una jaw breaker e una death valley drive. Din din din.

Ma che, davvero? Pic Indolor: “Già fatto?”. No, almeno diciamolo in poesia, parafrasando Quasimodo: “Ognuno sta sul ring trafitto da una death valley drive , ed è subito sera”. Boh? (Dev’esserci qualcosa che noi non sappiamo, e che forse non sapremo mai.)

Sesto ed ultimo match: Corleone contro Mad Kurt.

No, cambiamo titolo.

Alessandro cor Leone   Alessandro cor Furetto

alessandro Cor Leone-horz

Per chi non lo sapesse, il furetto è un animaluccio piccino piccino, lungo e stretto come un serpentello, che peserà si e no mezzo chilo. Ma povero Kurt, gli si vedono le costole quando si muove! Per andare contro quel monumento nazionale di Corleone, comunque, bisogna riconoscere che oltre alle costole, deve avere anche un gran bel fegato! Le lettere stampate sullo slippino, più che le iniziali del suo nome, sembrano essere l’etichetta col suo peso.

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Nella foto, in alto: le iniziali sullo slip sembrano l’etichetta col peso

Corleone inizia con un bel suplex, poi tenta di strangolare l’avversario steso sul canvas. Evidentemente non lo ritiene degno di qualche mossa seria. Il Furetto si rialza e tenta una compilation di chop nell’indifferenza totale di Corleone e sotto lo sguardo perplesso del buon Bertelli (dovreste vedere il video: avendo modo di notare i dettagli, la faccenda risulta esilarante in modo impagabile). Di rimando, basta una chop del monumentale Alessandro a spalmare Kurt sul tappeto come la Nutella sul panino. È morto? No, non ancora. E allora vai di bodyslam, che magari defunge. Mentre è ancora su questa Terra, cerca di scappare via rifugiandosi sulla terza corda, ma il nostro Siculo lo raggiuge e con una sola mano gli acchiappa tutta la faccia. L’altro si difende come può cercando di spezzare le dita del suo avversario. A questo punto tenta un crossbody, ma Corleone prima lo acchiappa al volo come avrebbe afferrato un gattino che salta giù dall’armadio, lo bodyslamma di brutto e per finire gli tira un legdrop mica male. Sempre vivo? E allora ecco un bellissimo suplex con delay, ma il pin è solo di due.

Lo sguardo perplesso
Nella foto, in alto: notate l’espressione di Bertelli a bordo ring, che smette di fotografare per osservare la scena, perplesso.

Alessandro si mette in testa di spezzagli braccia e gambe, se non bastasse gli affibbia anche un bel calcione nelle parti basse mentre quello è ancora a terra, e un german suplex fa sempre bene a tutti . A questo punto, Kurt viene stretto all’angolo e posizionato sulle corde, ma evita a suon di pugni di venire proiettato chissà fin dove dall’altissimo Mafioso, dapprima allontanandolo con una sonora zuccata e poi con una diving cannonball senton. Tutti giù per terra, e si rialzano lentamente. Kurt finisce di nuovo a terra con un pugnone tremendo di Corleone, ma trovandosi questi in posizione favorevole, di rimando si becca una jaw breaker. Mentre il Padrino si carica il Furetto in spalla, Malalana si becca un calcione e finisce nel modo dei sogni, e allora è normale che l’inglesino vada a recuperare una sedia tra il pubblico. Col cavolo che Corleone ci casca! Lo acchiappa con un bacio della morte e quello defunge un’altra volta. Ma se anche l’arbitro è privo di conoscenza, possiamo contare fino a diecimila che non succede nulla e il pin non viene battuto. Rialzato dal Mafioso, l’arbitro sequestra la sedia e mentre perde tempo a riportarla di sotto, l’Uomo in Cravatta si becca una maraeata di calcioni nelle parti intime seguite da una school boy. Ma si rialza con grazia dopo un conteggio di soli due e tira un paio di superkick al mingherlino che va giù come una pera dopo il famoso bacio della morte. (la mossa, mica si baciano davvero). Rialzato, si becca un terzo kick, ma non molla. Casomai, cerca di sorprendere il Siculo nostrano con una small package. Quello si incazza, gli piazza per la terza volta il bacio della morte allora cala il sipario sul Furetto e su tutta l’Inghilterra. Poteva il Mingherlino schienare il campione? No, che non poteva. E allora per stasera direi che finisce qui.

Uè, restate nei paraggi che qua dobbiamo fare in  fretta a completare più eventi che sia possibile prima che ci impongano un altro lockdown e buonanotte ai suonatori fino all’anno tremila!

State in salute e mille baci!

                                                                                                                                      Erika Corvo

 

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