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Quale macchia sei?

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Nella foto, in alto: alcuni tipi di macchie della pelle

Sono molte le star che temono il sole, soprattutto perché un’esposizione eccessiva causa macchie scure che rovinano il colorito perfetto della loro  pelle. Inoltre queste discromie sono vissute come il segno evidente dell’età che avanza, ma la loro formazione non dipende solo dall’età, entrano in gioco anche altri fattori come l’uso di alcuni farmaci fotosensibilizzanti e persino l’inquinamento. Secondo dati ufficiali la presenza di macchie cutanee aumenta del 20% in chi vive nelle grandi città. Non è ancora chiaro il ruolo dell’inquinamento ma si pensa che le polveri sottili sensibilizzano la pelle e la rendono più reattiva ai raggi solari.

Diversi tipi di macchia

Intanto c’è macchia e macchia, come sulle tovaglie. Le prime discromie si possono notare fin da ragazze, se ci si comporta in modo inappropriato, come esporsi tutto il giorno al sole senza un’adeguata foto protezione. «Le macchie compaiono soprattutto nelle zone più scoperte, come viso, decolleté e mani», spiega la dermatologa Magda Belmontesi. «La causa è un eccesso nella produzione di melanina, il pigmento scuro che dà colore alla pelle per difenderla dall’aggressione dei raggi. Le macchie scure non sono tutte uguali, le efelidi per esempio sono causate da un processo di ossidazione scatenato dai raggi UVA e diventano più scure e più grandi in estate. Le lentiggini, invece, sono macchioline dalla forma circolare e liscia che compaiono soprattutto nei fototipi chiari e sono distribuite su tutto il corpo. Il melasma,invece, è causato dall’assunzione di terapie ormonali, come la pillola contraccettiva ed è incrementato dall’esposizione solare, specialmente nei fototipi scuri. Infine le lentigo solari che compaiono soprattutto in età adulta ed hanno una forma irregolare, colore e grandezza variabile e sono influenzate anche dagli squilibri ormonali».

Come cancellarle

La buona notizia e che come la macchia sulla tovaglia se si usa “il detersivo” giusto si può eliminarla. «Prima di iniziare qualsiasi terapia anti macchia bisogna valutare la profondità del pigmento e il tipo di discromia da trattare», continua la dermatologa. «Le efelidi e le lentiggini migliorano con l’applicazione di creme schiarenti e di peeling, a base di mix di acido piruvico, glicolico e acelitilico. Anche il melasma si può attenuare con il peeling, ma i risultati migliori si ottengono con il laser, come il q-switched .I suoi impulsi colpiscono in modo selettivo la macchia causando la frammentazione del pigmento. Se la macchia è poco profonda si può usare la luce pulsata, il particolare fascio luminoso inoltre stimola la produzione di collagene e il ricambio cellulare rendendo la cute più tonica».

Le creme schiarenti

La moderna cosmetologia mette a disposizione tutta una serie di attivi in grado di rendere meno evidente la macchia, come l’acido cogico, il glicolico e l’aminosulfonico che hanno un’efficacia pari all’idrochinone. Sono anche indicati gli alfaidrossiacidi e la vitamina C che favoriscono il distacco delle cellule superficiali, le più ricche di melanina, attenuando il colore delle macchie.

Giovanna Lombardo

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