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Miele. E poi…

Le api sono insetti sociali, hanno straordinarie capacità organizzative e conducono una vita altamente strutturata e ordinata; ogni colonia di api è costituita dalla regina, dalle api operaie e dai maschi o fuchi. Molte persone sono interessate al funzionamento di questo superorganismo che, esiste perché c’è armonia nell’attività dei singoli componenti per la sopravvivenza, la riproduzione e la difesa ma, non è così semplice diventare apicoltore, la scelta dell’arnia e dove posizionarla, dei telai e degli attrezzi, di come e quando visitare gli alverari, dell’influenza climatica sulla salute degli alveari e sul comportamento delle api, del perché avviene la sciamatura e di come riconoscere l’alveare che deve sciamare. In provincia di Sondrio possiamo trovare realtà aziendali anche a livello familiare, nate dalla passione per il mondo delle api; per Monia l’imput iniziale nel 2011 è stato il verificare un’impollinazione insufficiente delle piante da ciliegio nel giardino, a causa di una carenza di insetti. Il percorso prevede oltre alla passione per la vita dell’ape, un corso di formazione presso la fondazione Fojanini e l’iscrizione all’APAS (associazione produzione apistici della provincia di Sondrio) che da quasi trentanni stimola al miglioramento del miele attraverso la partecipazione a concorsi e  il continuo monitoraggio delle produzioni mediante analisi di laboratorio. La sua produzione a livello familiare proviene da dieci arnie poste a circa 500 mt s.l.m., lontane da fonti di inquinamento e da coltivazioni; difficilmente pratica il nomadismo, cioè lo spostamento delle arnie in funzione della fioritura. La “smielatura” viene fatta due volte l’anno, la prima circa a maggio, a fine fioritura dell’acacia, del ciliegio, del tarassaco (detto anche dente di cane), la seconda a fine luglio per tiglio e castagno. Sopra i mille metri si producono i mieli di rododendro e millefiori, un eccellenza che ricompensa l’apicoltore per l’aleitorietà della produzione di alta quota. Monia parla delle sue api con passione, le conosce, marca le regine con un sistema per riconoscere l’età, è attenta affinché non manchi loro il nutrimento, si avvicina a loro con le giuste protezioni ma, senza paura perché loro potrebbero percepirla. E’ una passione che coinvolge i cinque sensi, come il riconoscere se tutto funziona bene nell’alveare  dal tipo di brusio delle api,  e dettata dall’amore per la natura. Come tutti gli apicoltori è curiosa e alla ricerca di nuovi sistemi per migliorare la produzione senza traumatizzare le sue “amiche”. Non resta che augurarle buon lavoro!

Tiziana Gatti

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Nella foto in alto: le arnie di Monia

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