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Il Taiji. Un toccasana per le tue ginocchia.

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Nella foto, in alto: il maestro di taiji Flavio Daniele

Il taiji fa parte del Kung Fu. È un’arte marziale interna che unisce tre poteri segreti: potere del corpo, potere della mente e potere dell’energia. E’ una spada simbolica, una  spada del cuore, che attraverso  l’arte marziale, serve a costruire il guerriero, il cavaliere che risiede all’interno di ciascuno di noi, il vero artista marziale. Come  ogni arte marziale, compendia la meditazione in movimento, la ginnastica e la disciplina. Nasce dallo sviluppo dei poteri del corpo, della mente e dell’energia. I principi vengono elaborati dalla persona e trasformati attraverso il corpo, l’energia e la mente. Sono principi marziali che nascono  dall’armonizzazione dello sviluppo dei poteri del corpo, dei poteri della mente e dei poteri dell’energia. Secondo il maestro Flavio Daniele, verticalizzando bene la struttura, in modo di essere sempre ben centrati con piedi ben piantati a terra e corpo che si tende verso il cielo, costituisce l’equilibrio della perfetta centratura del Taiji, che rinvia al concetto dello Yin e Yang, sviluppando in sintonia principi del Taoismo e della Medicina Cinese.

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Si lavora sulla contrapposizione dinamica delle forze. A questo punto, perché la struttura sia perfettamente allineata e le forze si  possano  esprimere al meglio, bisogna che intervengano le tre chiavi di controllo che ..consistono nella 7ma vertebra cervicale , l’11ma e  la 12ma vertebra dorsale e l’osso sacro che definiscono l’asse centrale. L’allineamento viene sigillato dal potere della zona vita e del collo. Gli archi delle gambe e delle braccia, sono coordinati dall’asse centrale, costituendo così un solo arco con la settima cervicale e l’osso sacro, le due chiavi di controllo. Esse connettono l’arco superiore e l’arco inferiore, all’arco centrale. Quando i tre archi si muovono in coordinazione, si creano delle armonie affinché  il corpo, la mente e l’energia si colleghino e lavorino in accordo.  Accordo fra lo yin e lo yang . Lo yang , rappresenta l’energia forte e tecnica, che si concentra nella parte bassa del corpo e in tutto il lato posteriore. Lo yin invece è l’energia fluida, scorrevole e dinamica  che è convogliata nella parte superiore del corpo e in tutto il lato anteriore. Si innesca così un rapporto paritario fra la parte sinistra e la parte destra del corpo che si alternano  come due colonne,  perfettamente equilibrate, che si scambiano i ruoli. Il centro motore del corpo è il bacino, anche centro dell’equilibrio e centro dal punto di vista energetico. Il bacino diventa quindi il centro che comanda la periferia. Il centro conduce il gioco e l’esterno  segue. E’ dall’interno che nasce il potere.

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Non si può scindere la mente dal cuore, dalle emozioni,  dagli istinti, così come non si può disgiungere il bacino dal torace, la mente dal corpo o dall’energia. Questa è la caratteristica delle arti marziali interne e, in genere, comune a tutte le arti marziali. Tale disciplina va praticata con la mente, col corpo, con l’energia. Gli orientali sono abituati a lavorare su questi principi, rispettando i principi del corpo e della natura: questo fa parte della loro cultura. Il Taiji, come disciplina interna, è nata unendo, come detto sopra,  le arti marziali con teorie mediche ed esercizi ginnici. Alcuni studi  condotti negli Stati Uniti dalla dottoressa  Chenchen Wang della Università di Tufts di Boston, suggeriscono la pratica del Taiji per migliorare lo stato di salute a chi è affetto da gonartrosi o artrosi delle ginocchia. Queste zone sono sottoposte a numerose sollecitazioni soprattutto per gli sportivi. Comunque una larga fetta di popolazione  di età avanzata  o a causa del sovrappeso, ha difficoltà nei movimenti, debolezza articolare e dolore. E’ stato condotto, a tal proposito,  uno studio su oltre 200 pazienti , utilizzando la scala di valutazione Womac, che permette di valutare l’andamento della patologia e l’ efficacia dei trattamenti seguiti, tramite un questionario con domande sullo stato di salute del soggetto. Comparando il punteggio, si è rilevato che chi era stato trattato col Taiji, aveva ottenuto miglioramenti superiori, sia a livello di dolore che di rigidità articolare, rispetto a chi aveva fatto trattamenti di fisioterapia tradizionale. La dottoressa Wang sostiene che attualmente esistano poche soluzioni efficaci per trattare il dolore con relative disabilità derivanti da questa patologia.  Però fra i due gruppi di pazienti che si sono sottoposti per 12 settimane a questo esperimento, chi ha praticato il taiji, ha avuto maggiori  effetti positivi anche sul piano psichico, con minor esposizione alla depressione, quindi attenuamento di stress, ansia e sintomi depressivi. imageSicuramente non si sono verificati miracoli, ma sul campione di pazienti trattati  con taiji terapia, si è notata una sensibile regressione del dolore alle ginocchia, confrontabile con quello ottenuto con la classica fisioterapia, sia a breve termine, cha a distanza di un anno. Quindi il Taiji è in grado di migliorare la salute del corpo e della mente, agendo su componenti di tipo fisico, spirituale e comportamentale. Anche il dr. Glenn Haben, neuropsicologo della University of Tennessee, ha partecipato a test con disabili e ha dichiarato che questa disciplina, coinvolge tutti e tre i fattori necessari a migliorare il proprio stato di salute: attività fisica, stimolazione cerebrale e coinvolgimento sociale. Quindi la pratica del taiji è in grado di consentire notevoli progressi sull’equilibrio della persona.

                                                                                                                           Dr. Michele Bianchi   (medico chirurgo)

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