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Il surrealismo di Juan Mirò

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Nella foto, in alto. Pesaggio catalano, il cacciatore (Paisatge catala, el ca ador ) 1923-24 olio su tela, 65 x 100 cmMuseum of Modern Art, New York

Tra i diversi interpreti del surrealismo abbiamo Juan Mirò. Artista Catalano nato a Barcellona il 1893. All’età di diciotto anni il padre gli trova un lavoro come contabile ma ben presto si prende un esaurimento. A questo punto inizia a dedicarsi a tempo pieno alla pittura, frequentando l’Accademia Galì. Si avvicina alla pittura divisionista, fauvismo e cubismo. Negli anni ’20, non soddisfatto della propria arte decide di andare a Parigi. Conosce i surrealisti. Il suo legame al surrealismo, è l’esprimersi dell’artista in modo spontaneo senza rielaborazione critica, al di là di ogni preoccupazione estetica o morale.  Una delle tesi sostenute dai Surrealisti, era che l’arte dei bambini è la manifestazione più fertile della mente, spontanea non condizionata dalla società. Un esempio caratteristico del suo surrealismo lo possiamo vedere analizzando, “il carnevale di Arlecchino” del 1924-25, è un olio su tela. Inventa un suo linguaggio inconfondibile che si avvicina molto ai disegni dei bambini.  I suoi quadri sono giochi allegri. Realizza piccole figure, oggetti fantastici sospesi nel vuoto. Desiderava raggiungere la massima intensità espressiva con semplicità di forme e colori. La composizione è libera, spontanea e semplice. Nell’insieme il quadro come tutti i suoi quadri sono racconti d’immagini. Una storia o più storie nate dalla fantasia dell’artista. Non voleva essere definito astratto perché riteneva che le sue figure fossero reali.

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Nella foto, in alto. Juan Mirò, Arcobaleno e Poetessa, 1940. Acquerello su carta, 38,1×47,5 cm.  New York, Museum of Modern Art.

Il Surrealismo fu una corrente artistica conosciuta non solo in Europa ma anche in America. La prima mostra surrealista in America è del 1930. Nei quadri di Juan Mirò non esiste, centro e bordi sembrano figure inserite nel quadro a casaccio, una pittura a tutto campo definita dai critici “all over”, caratteristica fondamentale della pittura americana del Dopoguerra. In età matura, s’interessa alla scultura e ceramica. In America in questo periodo ebbe molte commissioni fino arrivare agli anni settanta dedicandosi agli spazi pubblici della città realizzando opere a grandi dimensioni. Nel 1982, realizza la scultura di dimensioni enorme quasi fosse un obelisco alto più di venti metri, dal titolo in catalano “Dona i ocell” tradotto in italiano “Donna ed uccello” e si trova oggi nel parco Juan Mirò di Barcellona. Ebbe nella sua vita diversi riconoscimenti. Nel giugno 1975 si aprì al pubblico la Fondazione Joan Mirò che si trova sull’altura di Montjuic di Barcellona. Fondata proprio da Joan Mirò nel 1971, e situata in un edificio progettato da Josep Lluís Sert. La galleria riunisce la più bella collezione pubblica al mondo delle opere dell’artista. Muore a Palma di Maiorca nel 1983. A chi fosse interessato ad approfondire la figura di questo grande artista, trova al Mudec di Milano fino a settembre 2016, una mostra a lui dedicata.  joan_miro_6

Nella foto, in alto. Juan Mirò  Dona i ocell” tradotto Donna ed uccello1983, Parco di Juan Mirò, Barcellona

 

Stefania Monciardini

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