Nella foto in alto: “Performance” di C.K.M.
Cari lettori, sul nostro “forum” abbiamo assistito a scambi di battute anche polemiche sull’utilità delle arti marziali nelle situazioni di pericolo che si possono trovare nelle situazioni reali, come una rissa in un locale o liti in strada per il traffico. In effetti le classiche arti marziali sono nate per il combattimento ma in epoche o luoghi, come la Cina e il Giappone, completamente diversi dal mondo attuale, e lì poi si sono evolute tecnicamente. Ma anche le nostre arti occidentali, come la boxe e in genere tutti gli sport da “ring”, pur nella loro violenza, sono combattimenti regolamentati e codificati, vale a dire che in un incontro di pugilato il pugile sa che non gli arriverà mai una ginocchiata o una gomitata, e che se cade a terra sul pavimento lindo del “ring” nessuno poi gli salterà addosso. Questo, secondo alcuni nostri lettori, genera meccanismi mentali che per strada possono essere fatali, perché anche il pluridecorato campione non è abituato ad un combattimento reale che può essere mortale. Si ricordano infatti casi di pugili o di kickboxer a cui è andata male per strada. Certe tecniche sono molto utili sul “ring” ma la base di una vera lotta per la sopravvivenza è il contatto, come dimostra la statistica delle denunce per aggressioni. Per strada non c’è arbitro, non c’è “gong”, non ci sono secondi, non c’è recupero, non ci sono round. Abbiamo già parlato del Krav Maga in un articolo del mese di ottobre 2007. La nascita di questa disciplina discende dall’esigenza di sicurezza e di difesa del nuovo stato israeliano. E’ un combattimento a mani nude con una combinazione di tecniche marziali orientali, come Jiujitsu e Judo, con tecniche di combattimento occidentali, come la boxe inglese e la lotta greco-romana. Fu così che Imi Lichtenfeld, atleta dotato, con numerosi trofei premi a livello nazionale e internazionale in ginnastica, boxe e lotta, venne chiamato dai servizi di sicurezza israeliani per allenare i militari in tecniche di combattimento, ed egli ideò un programma d’addestramento accelerato che chiamò “Krav Maga”. Il sistema venne arricchito, negli anni settanta, da Moni Aizik, autorevole membro dell’Elite Commando Unit, con tecniche di boxe e di difesa da attacchi e minacce con coltello e da tecniche di combattimento a terra e contro qualsiasi strangolamento è stato contattato dai suoi superiori con la richiesta di migliorare i metodi allora usati. Il sistema che Moni Aizik, sviluppò contribuì alla formazione del c.d. Commando Krav Maga basato sull’ addestramento alla sopravvivenza. Negli anni ’80 André Zeitoun, allenatore dell’équipe israeliana amatoriale di Thai-Boxe, introdusse nel Krav Maga le migliori tecniche di calcio. Il Commando Krav Maga è un metodo innovativo di combattimento e di addestramento fisico con la finalità di ottimizzare movimenti che il nostro corpo già conosce in maniera istintiva, rendendoci pronti a difenderci nelle situazioni di pericolo che si possono incontrare nelle situazioni di combattimento reale. I tempi di apprendimento della tecnica sono relativamentebrevi e soprattutto la disciplina è adatta a tutti, uomini e donne, di qualsiasi corporatura e peso. Chiunque, in un allenamento specifico che riproduce ciò che può accadere nella realtà, può essere in grado di difendersi, di acquisire abilità nel difendersi tramite le tecniche che ha imparato mantenendo il controllo della situazione.
Nella foto, in alto: militari in versione C. K.M.