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Esordio MWF, Pero, palestra del campo sportivo comunale, 20 aprile 2019

Nella foto, in alto: la palestra del palazzetto dello sport di Pero
Nella foto, in alto: la palestra del Palazzetto dello Sport di Pero

Anche se siamo in aprile c’è un caldo tropicale e a stare al sole ci si abbronza già. Ci vengono a prendere alle 13.30 e nonostante sia quasi tutto già a posto, qualcosa ancora da fare lo si trova sempre. Siamo al Palazzetto dello Sport di Pero, in via Papa Giovanni XXIII (è un numero romano, non la taglia della tunica di quel Santo Padre) Già, perché le federazioni di wrestling a Pero, dall’inizio del 2019 sono due: la storica FCW e la nuova MWF, ovvero Milan Wrestling Federation. Pensate che bello se ogni città potesse avere una decina di scuole di wrestling tra cui scegliere per allenarsi, come si fa col calcio, la pallacanestro o il karate! Magari ci arriveremo!

Nella foto, in alto: quanto spazio, in questo palazzetto!
Nella foto, in alto: quanto spazio, in questo palazzetto!

Il ring ha un aspetto bellissimo ed è circondato dai tralicci in alluminio “all’americana” con l’impianto luci, che i ragazzi si sono impegnati a montare stanotte fino alle due. C’è un bell’impianto audio, spalti capienti per qualche centinaio di persone e centoventi sedie, nel parterre, per i possessori di altrettanti biglietti già venduti e prenotati da tempo. Gli spogliatoi sono adeguati, i bagni sono puliti, colorati con piastrelle gialle e blu, docce a sufficienza per tutti. E a riempire questi spogliatoi, oggi ci sarà un sacco di gente, lombardi e non.

Nella foto, in alto: Jessica e Cristina
Nella foto, in alto: Jessica e Cristina

Dalla Liguria arrivano il simpatico Malto con la bella moglie Jessica (che rivediamo con grande piacere dopo un periodo lunghissimo) e Arian Barba di Sale, anche lui in compagnia della adorabile e colorata consorte Cristina. Gemini arriva da Pinerolo e Dylan Rose da Rivoli. Brutus viene da Cologno Monzese. Da Bergamo arrivano Marcio Silva e Akira, quest’ultimo appena rientrato dal suo tour in Giappone. Trucker arriva da Padova dopo svariate ore di viaggio e Jason Cain da Bologna. C’è anche la moglie di Kronos, in dolce attesa, che per essere al settimo mese di gravidanza ha già un pancione impressionante.

Essendoci le transenne intorno a ring, si presume che stasera le sedie sopravviveranno. O è soltanto una pia illusione? Ed ecco che arriva l’ora di fare entrare il pubblico: Tanti. Tanti, davvero! Di tutte le età, dai bambini agli anziani, da quelle più normali a quelle più stravaganti. Si divertiranno? Dai, che si comincia!

Nella foto, in alto: Pasquale O'Malamente contro Marcio Silva
Nella foto, in alto: Pasquale O’Malamente contro Marcio Silva.

Primo match: Marcio Silva contro Pasquale O’Malamente. Il pubblico si schiera dal primo istante con Pasquale, che si presenta grondante di orologi come un albero di Natale agghindato di palline. Chissà perché la figura del “mariuolo” senza pretese raccoglie sempre tanti consensi, qua in Italia. E chi non lo adora? In ogni caso, l’altro, simpatico o antipatico che voglia risultare, Marcio, è un maestro e sul ring ci sa fare e basta. Inizia con dei bodyslam, subisce degli hiptoss, e le sue mosse sono pulite, precise, senza la minima sbavatura, fluide come il miele. Prosegue con una samoan drop, snapmare e kneedrop. Tenta di caricare una powerbomb ma Pasquale è prontissimo a reversargliela in una jacknife hold pin. Pochi secondi più tardi aggancia Marcio in una victory roll e raccoglie l’ovazione del pubblico gaudente. Una running bulldog scatena un tifo da stadio. Marcio si vendica con una powerbomb che vai giù dal quarto piano senza ascensore, poi va per un elbowdrop ma ci ripensa e tenta di strangolare il povero Pasquale, salvato dall’arbitro. Non sarebbe carino uno sceriffo col cappello, la stella e le pistole, che mantenesse l’ordine e la legalità al posto dell’arbitro con la maglia a righe? Dai, sarebbe sicuramente più coreografico, soprattutto quando in sala ci sono tanti bambini come oggi! A questo punto Marcio tenta una 619 ma diremmo che sia troppo alto per una mossa del genere, e infatti non gli viene mica tanto bene, così si limita ad un calcione. Allora ritenta lo strangolamento ma in modo legale, con una sleeper hold. Dato che Pasquale sopravvive anche stavolta tenta qualcos’altro iniziando con una camminata sulle corde, ma il nostro mariuolo verace tira un calcio alla corda e Marcio ci casca sopra a cavalcioni diventando signorina in pochi secondi di “rodeo”. O’Malamente rincara la dose con un’atomic drop, e a questo punto massacrare il gigante carioca risulta più facile del previsto. E vai con una bella figure four da cui Silva esce solo aggrappandosi alle corde. Completiamo l’opera? Sì, dai! Pasquale se lo mette in spalla, e una FU diciamo che non gli viene benissimo, ma come fai a farla meglio quando il tuo avversario è una stanga di due metri e, seppure longilineo, pesa quanto un TIR? Poi dicono che il wrestling è finto!Provateci voi che vediamo come vi riesce! E il nostro guaglione si porta a casa l’incontro con una variante della victory roll che stende definitivamente il brasiliano.

Nella foto, in alto: la locandina della Battle Royal
Nella foto, in alto: la locandina della Battle Royal

Andiamo col secondo match? E allora tenetevi forte, allacciate le cinture e preparatevi all’impatto, che c’è una Battle Royal con un casino e mezzo di gente sul ring! Prima di tutto bisogna precisare che Marcio Silva ha insistito per partecipare anche dopo aver perso il suo match, argomentando che con tutti i suoi anni di esperienza in questo sport avesse tutto il diritto di partecipare. Zerini alla fine lo accontenta considerando che con tutti gli atleti presenti, uno più, uno meno, alla fine sarebbe stata la stessa cosa. Sul quadrato, quindi, assieme al brasiliano, salgono Barba di Sale, Malto, Jason Cain (che è quello che sembra la Erika Corvo in costume da bagno), Mary Cooper, Psyko, Trucker, Roland, David Silas, Mannajo e Romano. Undici in tutto. Cain viene aggredito da Mary, Barba di Sale, Psyko e Roland ma se ne libera in fretta in stile Bud Spencer. L’enorme Trucker sta in centro ring e massacra tutti indistintamente mantenendo la posizione. Una volta salito, Silva scende giù, furbescamente, prendendo tempo e risalendo quando gli conviene. Mary se la prende con Mannajo, e tutti i bambini del pubblico tifano per lei: evidentemente la sola donna presente ha fatto colpo! Seduti dietro a degli adulti non vedevano nulla e hanno chiesto il permesso di stare davanti, vicino alle transenne.

Nella foto, in alto: se Erika Corvo non fosse un essere umano sarebbe di sicuro una chioccia
Nella foto, in alto: se Erika Corvo non fosse un essere umano sarebbe di sicuro una chioccia

La Erika Corvo (che se non fosse un essere umano sarebbe una chioccia) decide di occuparsene e li tiene a giusta distanza, che non oltrepassino le barriere e che non si mettano a rischio quando sa che qualcuno sta per volare fuori. Candidi, innocenti e deliziosi, commentano e tifano: “la femmina sta eliminando il maschio!” “Dai, femmina!” “Fem-mi-na! Fem-mi-na! Fem-mi-na!” Cain e Trucker si alleano e buttano di sotto Psyko, Marcio butta di sotto Cain poi se la piglia con Mary, che se ne libera in fretta. Ora è il turno di Romano di prendersela con “la femmina” dicendole in tono perentorio di tornarsene in cucina, che è il solo posto dove dovrebbe stare e cerca di convincerla in questo a suon di legnate e bodyslam. Intanto, ai due angoli, Trucker vuole uccidere Marcio e Silas fa la stessa cosa con Mannajo. Romano tenta di eliminare la sua avversaria buttandola oltre la terza corda, ma lei è un osso troppo duro e si ferma sull’apron. Nel frattempo interviene Malto e riescono insieme ad eliminare Romano. Malto e Barba di Sale se le suonano sull’apron, arriva Roland e li butta entrambi di sotto. Trucker fa marmellata di Mannajo con una chockeslam e butta di sotto Roland, eliminandolo. Marcio elimina Mannajo. Sono rimasti in quattro: Silva, Mary, Trucker e Silas. Solo con gli sforzi congiunti di tutti e tre, Trucker viene estromesso dalla battaglia. Mary cerca di eliminare Silva ma prende male i tempi ed è lei a volare di sotto, con un coro di disappunto di tutti i bambini. Rimangono solo Silas e il brasiliano, ma è quest’ultimo ad avere la meglio sull’avversario con un superkick vincente.

Nella foto, in alto: Gemini vs Dylan Rose
Nella foto, in alto: Gemini vs Dylan Rose

E siamo al terzo match: Gemini contro Dylan Rose. Visto che è pelato, Gemini viene subito preso di mira dall’ovvio sfottò “Mastro Lindo”. Non si capisce per qual motivo, i bambini hanno dedotto che Gemini sia cinese e quando Dylan lo atterra con un crossbody gli gridano: “Tornatene in Cina”! Boh? Così ingenui e convinti che la Erika non ha avuto cuore di dirgli che fosse di Pinerolo. Vabbè. Dopo il crossbody arriva un armdrag, poi cerca di svitargli le dita. Come raccomandava il compianto Robin Willams nel film “L’Attimo Fuggente”, Dylan cerca di vedere le cose da un altro punto di vista e dopo essersi messo in candela sulla terza corda all’angolo del ring, respinge una carica di Gemini a piedi uniti. Una volta sceso rieccolo a tentare un crossbody, ma stavolta Gemini lo afferra al volo e lo bodyslamma bene bene. E chissenefrega? Dylan non solo non accusa il colpo, ma nel bel mezzo di una international si sposta leggermente sulla sinistra e aggancia Gemini in una head scissor fenomenale. Questo ragazzino era già un giovane talento quando l’abbiamo conosciuto qualche anno fa, ora è ancora meglio. E adesso che andrà in Canada, chi lo ferma più? Butta giù dal ring l’avversario e solo l’arbitro lo trattiene da un pescado che tutti si aspetterebbero. Allora scende anche lui e raggiunge il “cinese” di Pinerolo, ma questi lo sorprende sputandogli in faccia un sorso d’acqua. Farà schifo ma almeno non fa male. Tornano sul ring e Gemini tenta di strozzare Dylan prima pressandogli il collo sulle corde, poi col piedone sotto il mento, chiuso all’angolo. È il momento delle ecochop che rimbombano per tutta la sala. Ma Dylan ingrana la quarta e tira fuori il meglio sminchonando Gemini come gli pare, sgusciandogli di tra le gambe, arrivandogli addosso da dove meno se l’aspetti e prendendo il pieno controllo della situazione. Gemini torna alla carica con un vertical suplex e poco dopo con una slingshot backbreaker, Dylan replica con una shiranui  e con una fantastica diving tornado DDT. Va a vuoto con una frog splash ed alla fine è costretto a cedere dopo una double underhook slam. Peccato. Poverino. Vabbè, anche questa è andata. Ma c’è ancora molto da vedere, e il meglio deve ancora arrivare!

Nella foto, in alto: Larry Demon vs Brutus
Nella foto, in alto: Larry Demon vs Brutus

Andiamo avanti col quarto match:  Larry Demon contro Brutus! Il match inizia in modo, per così dire “tranquillo”, con festival di sberloni e calci nello stomaco. Brutus prende l’iniziativa con una swinging neckbreaker . I bambini gli gridano: “Sei una mutanda marcia”, e questo lo aggiungiamo al nostro dizionario degli insulti, in quanto non l’avevamo mai sentito. Brutus butta di sotto Larry e poi scende anche lui a menarlo meglio. Cerca di scassargli la zucca facendogliela sbattere più volte contro le transenne, ma Larry reagisce in fretta spaccandogli in testa un bel vassoio di plastica azzurro. I due fanno un giro attorno al ring continuando a menarsi, poi Brutus risale un attimo, giusto per potersi lanciare addosso a Larry. Ma qualcosa non gli va per il  verso giusto, perché ora è Larry che lo ributta di sopra mezzo suonato, giusto per tirargli in testa una bella sedia. Ullallà! Mentre il nostro cinghialotto è ancora tramortito, Larry si mette a frugare sotto il ring e ne tira fuori un po’ di tutto: ad esempio un bel cacciavite con cui cerca di perforare il cranio del suo avversario. Visto che non si buca, un enziguiri magari è meglio, ma il solo risultato è quello di beccarsi subito dopo una DDT. Tra le mani del cinghiale, ora c’è una pinza a pappagallo, e con questa cerca di stritolare le dita del povero Larry. Anche tirargliela sulla schiena sembra lo diverta e lo appaghi. Ma fino ad un certo punto: cosa c’è di meglio della storica “Janice”, la mazza da baseball con sopra il fil di ferro attorcigliato, quella che usava Abyss? Brutus ne fa buon uso: dapprima sulla schiena, poi sulla faccia, poi nuovamente sulla schiena del povero Larry. Torna di sotto a cercare qualcos’altro, e i bambini strillano a gran voce che vogliono un tavolo o una scala, ma non sempre si può accontentare queste piccole anime innocenti. Torna su, invece, con una boccetta di qualche liquido infiammabile che versa sulla mazza pensando di darle fuoco, ma per la salvezza di tutti interviene il General Manager Zerini affermando che se lo facesse annullerebbe il match e lo squalificherebbe immediatamente. Brutus desiste, ma nel frattempo Larry ne approfitta per arrivargli alle spalle e bodyslammarlo a dovere. Niente di fatto: non solo non riesce a schienare il cinghiale ma si becca anche un vertical suplex e un elbow drop. Brutus scende nuovamente di sotto a cercare qualcosa. Più che un ring sembra un punto vendita dell’IKEA: c’è di tutto! Riappare con un bel sacchetto stracolmo di puntine tra le mani. Precisiamo che si tratti di quelle da disegno prima che qualcuno pensi a quelle di maiale da fare alla griglia con salsa barbecue, anche se sarebbero gradite a tutti. Cosparso con queste una bella fetta del canvass, cerca di bodyslammarci sopra il suo avversario, ma la par condicio viene rispettata e ci cascano sopra tutti e due. Brutus torna ad agguantare la sedia e Larry commette lo sbaglio di immaginare di potersi difendere da questa tirandole un pugno. Ovviamente non è una grande idea, e mentre ulula dolore e pentimento, Brutus lo agguanta e gli affibbia una tombstone piledriver. One, two, three. Din din din. Fine. Sarebbe comunque una bella cosa da sapere, come faccia l’arbitro a battere il pin sopra le puntine. Indossa dei guanti, ma come minimo dovrebbero essere in kevlar, per non fare la fine di Gesù Cristo. Però tra poco è Pasqua… che sia qualche rievocazione della Via Crucis?

E adesso ovviamente c’è la pausa, in modo che si possa tirare via le puntine e rimettere a posto tutto quanto.

Nella foto, in alto: Rebel Souls vs Red Scorpion e Nico Narciso
Nella foto, in alto: Rebel Souls vs Red Scorpion e Nico Narciso

E dopo la pausa? Oooohhh! Ma che bella cosa! I Rebel Souls (Kronos e Steve McKee) contro Red Scorpion e Nico Narciso! Quinto match! Puntualizzazione irriverente e cattivella. L’avevamo pensato durante il match e ce n’eravamo dimenticate, ma rivedendo il video ci è tornato in mente perché a guardarlo, è davvero evidente: ma Steve McKee è double face?

Nella foto, in alto: le strane forme di Steve McKee
Nella foto, in alto: le strane forme di Steve McKee
Nella foto, in alto: ma Steve McKee è double face?
Nella foto, in alto: ma Steve McKee è double face?

Una sorta di Giano Bifronte, maschio davanti e femmina dietro? Davanti ha i pettorali, ma dietro sembra che abbia il seno. Boh? Red Scorpion inizia prendendo in giro i due avversari al microfono chiamandoli “Stanlio e Ollio” e calcando la mano sull’obesità di Kronos scatenando una buona dose di ilarità generale. Anche i bambini attorno alla Erika sghignazzano che “il ciccione perde le braghe” e “tra poco rimane in mutande”, ma è come sparare sulla Croce Rossa: ci vuole troppo poco a prenderlo in giro per questo. Inizia le ostilità Scorpion che cerca di demolire McKee con una backbreaker in combo con elbowdrop di Narciso. Anche quest’ultimo se la prende con l’Ultimo dei Rinnegati con una hiptoss altissima, un dropkick lunare e un vertical suplex con dieci secondi di delay scanditi a gran voce dal pubblico. Kronos cerca allora di intervenire a favore del compagno ma viene atterrato da un dropkick tirato in coppia. E poi calci da entrambi, un moonsalut, bodyslam e una senton da parte di Scorpion… ma povero Steve, ce l’hanno tutti con lui! Fisherman suplex da parte di Narciso, armdrag, sleeper hold… Oh, ma non ce lo rompete tutto, che vogliamo rivederlo anche la prossima volta! Entra Kronos e subito cerca di fare polpettine di Nico Narciso iniziando da un bodyslam e un sideslam, poi ci pensa McKee a tirargli una DDT. Narciso si rivela un osso duro e tira una enziguiri a Kronos da farlo andare giù secco secco. Torna McKee che gli rifila un vertical suplex, poi rientra subito Kronos, ma la ciccia nulla può contro i muscoli, e l’Ultimo dei Titani va giù come una pera. Gran finale: tutti in campo e botte da orbi! Scorpion tira talmente tanti dropkick che più che uno scorpione sembra diventato un mulo. Spantega Kronos con un crossbody e poi ci spalma sopra Steve usandolo come corpo contundente in una powerbomb. Narciso tira a Kronos una unprittier da fargli rientrare il naso, Red bodyslamma Steve, Steve fa una zig zag su Skorpion e a sorpresa riesce a schienarlo. Uffa, siamo stanche anche noi, a commentare questo movimentatissimo match!

Nella foto, in alto: ospite inatteso della serata: Paxxo, che combatte contro Matt Disaster
Nella foto, in alto: ospite inatteso della serata: Paxxo, che combatte contro Matt Disaster

Andiamo avanti! Ecco il sesto match: Paxxo contro Matt Disaster, che assomiglia sempre di più a Majin Bu.

Nella foto, in alto: Matt-Jin Bu
Nella foto, in alto: Matt-Jin Bu

Paxxo inizia con un sacco di chiavi articolari che con tutte ‘ste chiavi sembra San Pietro. Azzarda una victory roll  a cui Matt replica con una magistral cradle. I bambini si sgolano tifando Paxxo e sbeffeggiano Disaster chiamandolo “citrullo, citrullo”. Paxxo mette a segno un bellissimo vertical suplex  e un bodyslam mica male. I due decidono di scendere dal ring e continuare a menarsi al piano terra, rincorrendosi variamente. Risalgono, e indiremo un referendum per decidere se sia più bello vederli menarsi di sopra o di sotto. L’incontro è molto dinamico e accattivante anche se non vediamo molte mosse. Matt piazza un enziguiri, un dropkick basso e di nuovo un enziguiri. Scendono nuovamente e, stavolta, tra i due avversari si frappongono i Rebel Souls (Kronos e McKee). Ovviamente, Disaster approfitta della distrazione dell’atleta scozzese (non è affatto scozzese, è italianissimo, però risiede in Scozia ormai da molti anni) per un bel pescado, ma poco dopo si becca una powerbomb. Paxxo si scatena con una serie di lariat e di avalanche, ma il pin vincente ancora non arriva. Ora è il turno di Disaster di piazzare una serie di avalanche e una crippler crossface che va avanti due settimane. Paxxo se ne fa un baffo e lo stende con una implant DDT. Riuscirebbe anche a schienare il nostro Majin Bu se non fosse che questi mette un piede sulle corde rendendo vano il conteggio dell’arbitro. Matt si rialza e tira una cutter di quelle che nemmeno Randy Orton saprebbe fare meglio, ma anche in questo caso, niente pin risolutivo. Cerca allora di caricare una powebomb ma Paxxo gli riversa la mossa e la trasforma in una boston crab. Matt cede, ma l’arbitro Cesana non se ne accorge in quanto distratto da Steve McKee. Mentre lo scozzese protesta, Disaster ne approfitta per tirargli un’altra cutter devastante ed è lui ad aggiudicarsi la vittoria.

Nella foto, in alto: AB Knight vs Akira vs Nick Lenders
Nella foto, in alto: AB Knight vs Akira vs Nick Lenders

E adesso? La caramellina finale! Settimo ed ultimo match della serata: Akira, contro AB Knight contro Nick Lenders! E che puoi volere, di più, dalla vita?

Veloci, veloci, velocissimi che quasi non fai in tempo a vedere una cosa che ne accade un’altra. Il primo dropkick è di Akira, il secondo di AB, il terzo è di Lenders, però dalla terza corda. Akira si inventa una sorta di 619 ma eseguita rasoterra, girando sul canvass, e in questo modo sorprende AB che non se lo aspettava. Lenders fa un bel suicide dive su entrambi, poi se la prende con AB rifilandogli un fisherman suplex, Ab si vendica con una cutter, Akira spiattella entrambi con un crossbody. No, dai, basta. Anche in questo caso, come ribadiamo tante volte, non ha senso fare la “lista della spesa”. Questa è una tempesta di fulmini, ci sono tre trottole impazzite sul ring e tutto quello che fanno è dinamite pura. Un intreccio continuo di azioni e controazioni, uno esce l’altro entra, uno è a terra e l’altro vola, uno è sopra e l’altro è sotto… bello, bello, bello! Una giostra imprevedibile in cui tutti e tre danno il massimo. Akira fa un capolavoro con la jumping tornado DDT. Lenders picchia talmente duro che i bambini gli gridano “assassino”. La senton plancha di Ab è fenomenale. Una canadian destroyer eseguita in scioltezza da Lenders su AB come bere un caffè e un’altra di Akira, come se una non bastasse… Una grandinata di mosse che non basta l’ombrello per non bagnarsi. Una dietro l’altra che non fai neanche in tempo a contarle, a gustartele tutte. Un’abbuffata, una scorpacciata, un’indigestione. Pin che arrivano a 2,99 che ogni volta pensi: “Ce l’ha fatta”, e invece niente, si va avanti fino al cardiopalma. Mii, ragazzi, che spettacolo mozzafiato. Schiodatevi dalle sedie e venite anche voi a vedere, che domani sulla WWE ci sputerete sopra.

Nella foto, in alto: AB Knight ha preso il volo in modo maestoso
Nella foto, in alto: AB Knight ha preso il volo in modo maestoso

Notevole è la crescita di AB Knight, che finalmente vediamo esplodere in tutto il suo potenziale. E non avete idea della soddisfazione di chi scrive, che questi ragazzi li ha veramente visti crescere, fare i primi bump e le prime capriole. Vederli poco più che bambinetti, qualcuno di loro con la macchinetta nei denti e poi vederli salire sul ring da eroi: fisicati, cazzuti, agguerriti… No, dai… per tutto il resto c’è Mastercard. Grazie davvero per tutto quello che ci avete dato. Non ha prezzo.

Nella foto, in alto: per smontare "l'Americana" bisogna lavorare in quattro contemporaneamente
Nella foto, in alto: per smontare “l’Americana” bisogna lavorare in quattro contemporaneamente, in sincronia.
Nella foto, in alto: come gli antichi egizi quando erigevano gli obelishi a forza di braccia
Nella foto, in alto: come gli antichi egizi quando erigevano gli obelischi a forza di braccia.

Bene, lo show finisce qui. La serata no, perché come di consueto c’è da smontare tutto il ring, e questo è pesante: ci vogliono tre o quattro persone per portare nel ripostiglio ogni pezzo, e i pezzi sono pesantissimi, lunghissimi. C’è da accatastare le sedie e portarle via, levare i tappeti, ripulire la sala. E poi c’è il mostro: l’americana da smontare, che a quanto ci dicono, di solito si smonta a cura di personale specializzato ma dato che è Pasqua, son cavoli nostri, e allora sono i ragazzi che con un minimo di istruzioni e un massimo di buon senso devono farlo loro, e vi assicuriamo che mica è facile e che non ci vogliono cinque minuti. Coperti di lividi, di graffi, di segni rossi delle corde e delle chop come se fossero frustate, nonostante la stanchezza e il dolore per le botte ricevute, i ragazzi si fanno in quattro per fare ogni cosa a dovere. La Erika Corvo crolla verso le due e mezza di mattina e si addormenta su una panca. Ogni tanto apre un occhio e intravede scene che neanche gli antichi egizi quando sollevavano gli obelischi a forza di corde, carrucole, braccia e muscoli. Ma è vero o stiamo sognando di stare nel film di Ben Hur? No, no, è vero. Alle quattro del mattino il papà di Matt Disaster, anima pia, la riporta a casa. Lui, invece, deve ancora portare Zerini in stazione a prendere il treno. Tornerà a casa mentre il cielo si sta facendo chiaro.

Gli atleti, sì, e solo un minimo, ma noi non siamo pagati per tutto questo. Eppure l’abbiamo fatto. Lo facciamo ogni volta. Eppure ci siamo lasciati con baci, sorrisi e tanti auguri di buona Pasqua. In questo ambiente c’è un sacco di gente che litiga. Grazie a Dio, c’è anche tanta gente che ama collaborare, sbattersi e lavorare sodo per pura passione. Baci e buona Pasqua anche da noi.

Come di consueto, grazie al dottor Birrachiara per la consulenza

                                                                                                                                       Erika Corvo

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