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Covid e disturbi alimentari. Allarme ortoressia!

Nella foto, in alto: il dottor Giulio Gaudio, esperto dietista e nutrizionista

Ortoressia. Cos’è? È, semplicemente, l’ossessione del mangiar sano. Oltre 3 milioni di italiani soffrono di disturbi del comportamento alimentare (DCA). Aumentano le strutture accreditate sul territorio, ma sono ancora troppi i casi non riconosciuti. Una dieta equilibrata ma eccessivamente rigida e attenta può rivelarsi dannosa per la salute. Boom di casi soprattutto dopo la pandemia, disturbo frequente anche tra sportivi e giovanissimi. Come già anticipato, questo problema si chiama ortoressia. È, letteralmente, l’ossessione per il mangiare sano. Quando il confine tra un’alimentazione attenta e comportamenti eccessivamente rigidi viene più o meno consapevolmente superato. Sembra strano a dirsi ma l’ossessione di una dieta sana può diventare un problema per la salute, Trasformandosi, addirittura, in un disturbo dell’alimentazione e facilitando l’insorgenza di patologie e complicazioni anche importanti. 

Anche l’ortoressia incide sulla quotidianità della persona, condizionandone la qualità della vita e mettendola seriamente a rischio in termini di salute.

Nella foto, in alto: il pensiero fisso per i cibi sani

Senza dubbio, l’ortoressia è un disturbo dell’alimentazione non così facile da riconoscere. Tra i tipici comportamenti cosiddetti “ortoressici”, c’è sicuramente un’attenzione eccessiva e spesso ossessiva a un regime alimentare rigido, ripetitivo e che prevede il consumo di pochi alimenti, a cui segue l’eliminazione progressiva dalla propria dieta di cibi ipercalorici, grassi e considerati dannosi per la salute. Si limitano prima e si fanno scomparire poi dolci e prodotti confezionaticarboidratilatticini e insaccati, ma anche patate e in generale ortaggi non biologici. Si rinunciano anche le uscite con il partner, o con gli amici. Tutte le occasioni di convivialità che prevedono il mangiare fuori casa. l’idea di “consumare” bruciando con lo sport il più possibile di quello che si introduce con l’alimentazione, andando così a incidere su un deficit calorico rischiando però di innescare rischiosi scompensi energetici potenzialmente dannosi per la salute. Per concludere, dunque, restiamo sempre dell’avviso che la giusta via sta nel mezzo. Viaggiamo, perciò, nella normalità. E facciamo tesoro dell’antico adagio che recita: ” il troppo stroppia!”

Martín Reyes

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