Print

Posted in:

Chi si arrabbia piano, va sano e va lontano

Hai mai provato quella sensazione di leggerezza dopo esserti incazzato ? Ma non dico un po’. No, no. Dico incazzato di brutto. Se la risposta è SI’ allora , forse, ti sei liberato. Allora forse non ti arrabbi così facilmente come credi. Positivo ? Dipende. Spesso, per educazione, tendiamo a tenerci tutto dentro. Tendiamo a non lasciare fluire le nostre rabbie , i nostri disagi, i nostri disappunti. Tanti possono essere i motivi per cui non lasciamo al nostro IO a liberarsi di tutto ciò che lo imprigiona. In primis la paura del giudizio. La paura di essere fraintesi. La paura di non essere capiti a tal punto da doversi giustificare. rabbiaSpesso fattori esogeni dalla propria realtà hanno con il tempo condizionato il nostro rapporto con la rabbia. Incontri con persone dalle modalità comunicative aggressive per esempio. Amici che con i loro toni alti, disarmano. Toni che rasentano l’urlo. Toni che raccontano di arroganza e prepotenza celandosi dietro la scusa del brutto carattere. Oppure amori forti. Sensualmente ipnotizzanti ma fuori dal letto impegnativi. Duro è, tenerci testa. Le parole sono pietre difficili da schivare. A tratti, stare immobili è una difesa. Ma alla lunga , starci, imprigiona. Frena. Blocca. Schiavizza. Le parole non dette diventano corde. Catene. Macigni pesanti che ti affondano in un pozzo di paure. Di solitudine. Di disistima. Ecco che , reagire non fa male. Tutt’altro. Reagire diventa terapeutico. Incazzarsi diventa liberatorio. Attenzione però. Gli estremi non fanno bene a nessuno. Arrabbiarsi poco come l’ arrabbiarsi troppo sono atteggiamenti da rivedere entrambi. Disfunzionali alla pari. Il giusto compromesso ? Sicuramente la rabbia non va trattenuta. Diventa utile lasciarla fluire. Dare alla rabbia un volto è un traguardo. Se ne prendiamo consapevolezza è corretto lasciarla volare via. boxeLa boxe , a detta di molti psicologi, è utilissima per chi soffre di rabbia repressa. Come le arti marziali in genere. Come pure gli sport individuali quali la scherma o il tennis. E una buona passeggiata ? Sì, è sufficente. È un momento per rimanere soli e per contare fino a dieci . Oppure per imprecare con qualche colorata espressione verso la persona o la situazione che ci ha reso delle corde di violino ambulanti. Ma come fare quando l’asticella inizia ad alzarsi e sentiamo di essere ad un bivio ? Quel bivio che porta a due strade. Il silenzio dove muori tu oppure reagire. Dove con le parole, veri e propri proiettili, si uccide l’altro. La prima affossa il proprio Io. La seconda rischia di affossare la relazione oltre che invaderci di enormi sensi di colpa. Ci si pente subito dopo aver reagito con istinto ed impulsività a degli stimoli che ci hanno fatto arrabbiare. Per alcuni la sofferenza che nasce dal senso di colpa è un deterrente per non regaire. Che soluzioni ci possono essere per rimanere fermi in una zona di equilibrio interiore ?rabbia 3 Dove il niente o il troppo, a loro modo, non ci aiutano a stare meglio ? Alcuni consigli : 1. Alimenta la capacità di ascoltare. Lascia che l’interlocutore esprima nelle sue modalità i propri concetti. Prendine le distanze se questi contengono giudizi sulla tua persona. 2. Ricorda che l’aggressività è debolezza. Decidi tu da che parte stare e misura chi hai di fronte. 3. Impara a dire di No e ad esprimere le tue ragioni. Invita alla calma. Se le modalità dell’altro continuano ad essere prepotenti, allora isola la tua mente mentre parla. Entra con la tua mente in un’altra scena. Portati ad un bel ricordo. Intona una canzone. Pensa a qualcosa di bello fino a che non avrà finito il suo sermone. Stanne certa che non si accorgerà della tua assenza. Chi è troppo impegnato a ferire non si accorge del sangue che cade. 4. Ricorda che la tua unicità è il tuo bene più prezioso. Chi ci ama non ci vuole diversi. Chi ci vuole diversi vede in noi tutto ciò che a loro manca. Da qui nasce la tua vittoria. 5. Evita le situazioni che ti rendono irrascibile e tesa. Feste. Luoghi. Persone. Impara a denigrare inviti dove conoci già il finale. 6. Non accontentarti mai. Non giocare mai a ribasso con la tua vita. Accetta solo ciò che ti piace e non preoccuparti se gli altri non lo comprendono. 7. Ricorda che ognuno di noi è per se stessi uno scrigno di cose belle. Saprai essere una persona migliore per gli altri nel momento in cui ti accetti. Ti ami. Ti stimi.  Nessuno condivide amore se non si ama. Non per ultimo ricorda che assieme ai diamanti, nello scrigno, qualche sassolino ci stà. Se a volte, il sassolino prende la forma di un Vaffa detto bene, perchè no ? Non siamo perfetti. Siamo belli.  Andiamone fieri.

Thomas Tolin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *