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Assalto sull’Adda, San Martino in Strada, ICW, 9 dicembre 2018. Parte Prima

San Martino in Strada è un paesino in provincia di Lodi che lo trovi solo se sai che esiste dopo un’ora di metrò e una di macchina, e meno male che c’era anche stavolta chi ci accompagnava che ringraziamo di cuore ma anche di fegato per essersi scarrozzato la Erika Corvo tutto il tempo necessario. Arriviamo.

Nella foto, in alto: un bel palazzetto dotato di tutti i confort
Nella foto, in alto: un bel palazzetto dotato di tutti i confort

C’è un bel palazzetto sportivo, ampio e ben strutturato: sale e salette, ring, seggiole a volontà, tavoli dove allestire il merchandising, luci, riscaldamento… bello! Ma poi, perché si chiama “Palestra Cipolla”? Mica fa piangere! Tutto già montato: chissà da che ora sono qui, i ragazzi! Ci sono tutti: Emilio, ovviamente. Doblone, Akira, Eron Sky, Mary Cooper, Trixie, Gabriel Bach, Hardcore Cassi, Taurus, l’arbitro Stefano “D’Artagnan” Ghilardi, Emiliano Zotti e tanti altri. È una bella giornata tepida di questo strano dicembre, e speriamo ci sia una buona affluenza di pubblico anche se arrivando, il paese ci è sembrato deserto. Arrivano alla spicciolata Adele, Nick Lenders, Mirco Mori, Riot, e allora cominciamo a vedere sul ring gente che inizia a scaldarsi con dei mini match, chi prova mosse e chi fa il tifo come fosse pubblico vero.

Nella foto, in alto: arriva Andy Manero con la famiglia
Nella foto, in alto: arriva Andy Manero con la famiglia

Arriva Andy Manero con la bellissima moglie e il piccolino di soli diciassette mesi, assolutamente adorabile. E arriva anche la giovane Alyx con le stampelle e un vistoso tutore sulla gamba destra. Dovrà ancora fare degli esami per sapere se l’articolazione del ginocchio sia danneggiata e, se sì, in quale misura. Ovviamente ci auguriamo che non sia nulla di grave. Get well soon, Alyx!

L’allegra baraonda all’interno del palazzetto è stupenda: tutti fanno qualcosa e intanto ridono, scherzano, si prendono in giro mentre provano alcune mosse. Il tempo passa e avvertiamo un certo languorino. Dicono che ci sia un bar aperto nelle vicinanze e andiamo in avanscoperta… i panini, in teoria, li fanno, ma oggi sono rimasti a corto di pane. Ma non ci arrendiamo! Chiediamo, e ci dicono che poco distante c’è una pizzeria da asporto. Magnifico! Dai che facciamo una sorpresa ai ragazzi: detto, fatto, dieci minuti dopo siamo nuovamente negli spogliatoi con una pizza ancora tepida nonostante la temperatura esterna.

nella foto, in alto: a causa della troppa illuminazione i video sono tutti sovraesposti
Nella foto, in alto: Che peccato! A causa della troppa illuminazione i video sono tutti sovraesposti e non si vede niente!

Dai, che è ora di iniziare. Toh, è arrivato anche Fabio Tornaghi. Allora ci siamo proprio tutti. Le sedie sono tutte occupate e, da queste parti, per noi sono tutte facce nuove. Abbiano inizio le danze!

C’è un ma. Un grosso ma: qui non abbiamo visto la card, non l’abbiamo letta e nemmeno ce la siamo portata a casa. Quindi non saprete mai se fossero match titolati, che cintura ci fosse in palio, né un sacco di altre cose. Magari nemmeno chi contro chi altri. Mica li conosciamo tutti, i ragazzi ICW sono infiniti!  Ne verrà fuori un report decisamente anomalo. Oltre a questo, dovete sapere che il ring era talmente illuminato che da qualsiasi parte fossimo c’erano grossi riflettori tipo San Siro che sparavano dentro l’obiettivo della nostra minicam. Risultato: in tutto quello che abbiamo filmato si vede tutto tranne il ring e cosa succeda a chi ci stia sopra. E allora se vi accontentate di quello che si riesce a mettere insieme tra quello che possiamo ricordare e quel poco che si vede, bene. Altrimenti, sedetevi sul divano, accendete la Play Station, dimenticatevi di questo evento e aspettate il prossimo report.                   

Nella foto, in alto: Stefanos contro Lenders

Primo match: Stefanos, “il Bronzo di Novara” contro Nick Lenders. Il novarese è acclamatissimo, il pubblico è tutto dalla sua parte. Lenders gioca bene il suo ruolo di heel tra urla, insulti e scorrettezze varie. Dopo qualche minuto in cui nel nostro video non si vede assolutamente niente e i due contendenti sembrano il “Fantasma Formaggino” e suo fratello, riusciamo ad intravedere Lenders che fa polpettine di Stefanos in tutti i modi possibili. Verso metà del match sembra voler caricare una romero special ma non ne fa nulla e allora ripiega in una frog splash. Stefanos risponde con un bel vertical suplex e una spinebuster da paura. Ma appena l’arbitro viene distratto, Lenders affibbia al bronzeo novarese un superkick e one two three, din din din, here is the new champion. Vince Lenders. Che cosa, non si sa. Forse era una cintura, forse un paio di bretelle…

Nella foto, in alto: Queen Maya contro Jesse Jones
Nella foto, in alto: Queen Maya contro Jesse Jones

Secondo match: oh, meraviglia delle meraviglie, tutti zitti e inchinatevi al suo passaggio! Arriva la Regina del Ring, Queen Maya! Contro chi? Jesse Jones, brutto, cattivo e peloso. Jesse inizia facendo un sacco di manfrine asserendo che in vita sua ha fatto di tutto tranne che mettere le mani addosso ad una donna. Allora propone a Maya di allearsi, loro due contro qualcun altro in modo da non dover essere lui a doverla menare. Uh, ma che belle frasi! Sarebbe tutto idilliaco se non fosse tutto un trucco di quelli cattivi: appena Maya si rilassa un tantino e abbassa la guardia, lui la suona come un tamburo. Come nella vita reale: prima dicono di amarti, poi ti fanno fuori. Tu, i figli, la suocera e anche i vicini di casa, nel caso tentino di difenderti. Lezione di vita: chi vi rispetta davvero non lo millanta al microfono. È solo pubblicità ingannevole.

Bah, torniamo al ring! Maya si difende a suon di ecochop (chop così potenti che c’è l’eco), lui le blocca una mano e la morde. Cerca di strozzarla sulle corde e lei si vendica subito dopo con una serie di lariat, un superkick e qualcos’altro che non sapremo mai cosa fosse perché non si vede niente. Ma quando scende dal ring, gli afferra i piedi e lo manda a sbattere con i gioielli di famiglia sul paletto, questo lo si vede bene e ne siamo felici. Appena Jesse torna tra i viventi rifila a Maya una fisherman’s carry backbreaker ma la Regina non molla e il pubblico è tutto con lei. Jesse tira un enziguiri e Maya va giù secca. Lui si attarda a fare lo strafottente, Maya gli fa un roll up e chiude con il pin di tre. Dio salvi la Regina!

Nella foto, in alto: Gauntlet match ad eliminazione diretta
Nella foto, in alto: Gauntlet match ad eliminazione diretta

Terzo match: Una roba specialissima! Un gauntlet match ad eliminazione diretta, ovvero: otto atleti in lizza. Iniziano in due, chi perde va a casa e chi vince affronta l’avversario successivo. 

Nella foto, in alto: Mr Excellent (Emilio)
Nella foto, in alto: Mr Excellent

Iniziano Il Purista Mr Excellent vs Vertigo.

Nella foto, in alto: Vertigo
Nella foto, in alto: Vertigo

Il Signor Eccellente parte con un bodyslam a cui Vertigo risponde con un armdrag, un hiptoss e una headscissor. Appena Mr Excellent va giù dal ring, Vertigo decide che bersagliarlo con un bel missile dropkick ci stia anche bene. Il brutto è che poi tira una zuccata sul paletto, ahia, che male! Il Purista replica con una chokeslam e un legdrop. Un running vertical suplex fa sempre bene alla salute, poi raggiunge sulla terza corda Vertigo con un enziguiri altissimo. Vertigo tenta una replica con una stunner seguita da una inverted DDT e un dropkick. Mike Bongiorno diceva in una famosa pubblicità: “Sempre più in alto!” Vertigo lo prende in parola e il dropkick successivo è stratosferico, dalla terza corda. Ma Il Purista recupera subito e chiude il match con un backbreaker, o almeno così ci sembra perché ancora una volta nel video non si vede niente. Motivo in più per ribadire il concetto che dovreste schiodare il culo dalla sedia e venire a vedere di persona, piuttosto che aspettare che tutto quanto ve lo raccontiamo noi. Come che sia, sia: Vertigo eliminato, Mr Excellent prosegue la sfida.

Nella foto, in alto: Sirio
Nella foto, in alto: Sirio

Entra Sirio. Che è il sosia perfetto di Sonny Vegas, solo un po’più alto e senza barba. Ma non è che qua in ICW facciano esperimenti sulla clonazione umana? Entrambi con il nome di una stella, tra l’altro! Ma torniamo al match. Sirio attacca Mr Excellent tentando un po’ di tutto. Il dropkick gli riesce piuttosto male, se la cava con due lariat e un sideslam ma subito dopo Excellent trova modo di riversargli una mossa e lo schiena. Match pulito, semplice e ben fatto come un regalino di Natale.

Entra Hector Panzero. Chi è costui?

Nella foto, in alto: Hector Panzero
Nella foto, in alto: Hector Panzer

È l’esatta antitesi di come dovrebbe essere un wrestler “canonico”: basso, tarchiato, cicciottello fino a rasentare la forma sferica, viso pacioccone, un po’strabico e dall’andatura scanzonata. Di solito, quando entra, il pubblico ride. Paragonato a, che ne so, un Fabio Ferrari, vai a spiegare a un alieno che questi due appartengono alla stessa razza! Eppure tutti lo adorano, perché rappresenta la vendetta dell’uomo comune contro tutti i belli e dotati per nascita. Panzero è un po’ ognuno di noi, poveri sfigati mortali, che ogni giorno ci troviamo a combattere contro i figaccioni palestrati o le bionde da copertina. È Davide contro Golia, una scatoletta di tonno contro un pranzo di nozze, la lista della spesa contro la Divina Commedia. Ma se mettiamo sul piatto della bilancia, dalla sua parte, che sotto la ciccia ci sono fior di muscoli, che si allena ormai da anni in modo serissimo, che ha un carattere dolce ma ferreo, che è un ragazzo colto e dall’intelligenza acuta, allora i conti tornano in pareggio, e non è difficile che superi molti. Perché l’intelligenza serve anche a sapere come porsi e proporsi salendo sul ring. Eccolo che arriva, traccagnotto e dondolante. Sale sul ring e il pubblico, sì, ride di gusto, ma ci si identifica immediatamente e tifa per lui. Mr Excellent inizia a malmenarlo in tutti i modi possibili: dita della mani calpestate, ginocchate nello stomaco, sventoloni vari… Ma quando Il Purista cerca di sollevarlo, mica ci riesce: pesa troppo! E allora ecco che Panzero inizia la sua scalata al Monte Everest: chop tremenda, atomic drop, snapmare, frog splash e altro ancora. Excellent tenta un calcio in avalanche ma si incastra nelle corde, Panzero lo tira giù e lo schiena con uno small package. L’urlo di gioia del pubblico è un vero boato, un plebiscito di adorazione che esplode unanime dalle cento e passa gole. Tra tutti i belli, alti forti e palestrati, l’applauso più caldo e il tifo più unanime della serata, se l’è beccato Hector Panzero. Tutti in piedi e applaudite, perché quel piccolo uomo è un grande, e “This is Awesome” scandito in coro è il giusto tributo.

Nella foto, in alto: l'affascinante Andy Manero
Nella foto, in alto: l’affascinante Andy Manero

Entra Andy Manero a tradimento da dietro, non visto. Stordisce Panzero e lo schiena in un lampo in mezzo ad un coro di “Booo!” Il Gountlet match prosegue.

Nella foto, in alto: la bella e giovane Trixie
Nella foto, in alto: la bella e giovane Trixie

Entra Trixie. Manero inizia con i soliti sberleffi maschilisti triti e ritriti in cui le donne debbano solo stirare e fare i mestieri. Rincara la dose inginocchiandosi per “mettersi al suo livello” e Trixie lo spedisce a terra con un dropkick basso e ben calibrato e appena si rialza lo atterra di nuovo con una head scissor fatta bene bene, una hurricanrana fatta anche meglio e una octopus hold così complicata che non si capisce più dove finisce uno e dove inizia l’altro. Manero riesce a liberarsi solo sbattendo la ragazza contro il paletto e scaraventandola a terra. Gliene combina di tutti i colori ma Trixie si rivela un osso duro e anche se una tornado DDT lo sottolinea, alla fine cede sotto i colpi del ballerino e viene schienata.

Nella foto, in alto: la maschera di Rust
Nella foto, in alto: la maschera di Rust

Entra Rust, a cui mancano solo la parrucca bianca e il tabarro per sembrare scappato dal Carnevale di Venezia. Comunque è un tipo tosto che non scherza affatto, e si diverte un sacco a sbatacchiare Manero qua e là così come un pizzaiolo sbatte la pizza per allargarla. Andy lo piglia a ginocchiate nelle reni, tenta un suplex ma Rust glielo reversa: è lui a prendere il volo, e subito dopo lo spiattella giù di nuovo con una sideslam. Un lionsault va a vuoto. Manero coglie al volo il momento opportuno e schiena Rust con un running big boot. E adesso? “Chi viene fuori adesso?!” gridava Paolo Villaggio quando faceva Kranz.

Entra Lo Sciamano Guh’la.

Nella foto, in alto: Gul'ha lo Sciamano
Nella foto, in alto: Guh’la lo Sciamano

È un personaggio strano: mistico, ascetico e divertente. Fisico emaciato da santone indù avvezzo ai digiuni, calzoni ampi all’orientale, chioma lunga e incolta, un bastone alto e grosso con una biforcazione ad una estremità a cui appoggiarsi. Se fosse più in carne sembrerebbe il Genio della Lampada. Imperturbabile, indifferente alle minacce e agli sberleffi di Manero, rimane immobile mentre questi cerca di farlo reagire in qualche modo: Manero colpisce alto e lui si accuccia nella posizione del Loto. Colpisce basso e da quella posizione scatta in su come una molla lasciando il ballerino con un palmo di naso. Il pubblico ride e si diverte agli sberleffi sciamanici. Manero scende dal ring, si impadronisce del bastone e allora sì che l’asceta si scuote: rincorre Andy che scappa per ogni dove per poi tornare sul ring, e finalmente il Signore del Sabato Sera riesce ad avere un contatto fisico con il Guru. Lo acchiappa e lo spalma sul ring con un back suplex. Poco dopo torna a tentare qualcosa ma la mossa viene riversata ed è lui a cadere giù come una pera con una knee to the back of the head seguito da neckbreaker. Lo Sciamano piazza una buona lariat ma il nostro ballerino torna a colpire poco dopo reversandogli qualcosa che non si riesce a distinguere terminando con running knee, e con questo la faccenda si chiude. Dato che i guru sono anche filosofi, di sicuro non se la prenderà troppo per essere stato sconfitto.

Nella foto, in alto: il gigantesco Taurus
Nella foto, in alto: il gigantesco Taurus

Entra Taurus. Manero aveva appena proclamato al microfono che nessuno può batterlo, ma la sua convinzione vacilla all’ingresso della Montagna che Cammina. Inutile precisare che se prima era Andy Manero, diventa in meno di due minuti “Andy? Mah… Ero!” Infatti, Taurus ci mette poco a trasformare il suo avversario in un omogeneizzato. Non potendo fare altro, il ballerino morde selvaggiamente il gigante, ed ecco che abbiamo Andy Mannaro. Il pubblico ride a crepapelle vedendo la disparità di forze e di stazza tra i due atleti messa in farsa. Niente da dire: questi ragazzi ICW sanno intrattenere il pubblico senza prendersi troppo sul serio, ed ogni match è davvero puro spettacolo. Manero tenta un crossbody , l’altro lo acchiappa al volo e la fallaway slam che ne segue è devastante quanto una caduta dal secondo piano. Andy tenta in ogni modo di far cadere la Montagna, ma la pantomima prosegue con i suoi molti, inutilissimi tentativi. Stoppa una chokeslam, tenta la sua running big boot e una ginocchiata dopo essersi levato l’imbottitura, ma una nuova chokeslam di Taurus lo manda a vedere le stelle nel firmamento e lo stende definitivamente. Il gountlet match lo vince Taurus, la Montagna che Cammina! Già, la Montagna che Cammina… Ma dov’è che va, ‘sta Montagna? Boh? Andrà da Maometto: sapete com’è, che se Maometto non va alla montagna allora sarà la montagna ad andare da lui, no?

Il resto alla prossima puntata. Non mancate e stay tuned che di roba carina da farvi sapere ce ne abbiamo ancora parecchia. 

Stay tuned!

                                                                                                                                                    Erika Corvo

 

 

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