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Aeroporto Orio al Serio. Grande festival del lordume.

Nella foto, in alto: l’interno dell’aeroporto di Orio al Serio

Agosto 2022. Ramazza e spazzolone  per l’aeroporto di Orio al Serio. Appena passati i controlli e in prossimità delle toilette  alberga un bar che si distingue largamente per il suo sozzume. Ma non è il solo!  Anche l’aerodromo bergamasco non è, naturalmente, da meno. Anzi. Bislacco a dirsi, visto che si tratta di uno degli aeroporti di una delle capitali europee più conosciute ma… è mera realtà! Si sta parlando, proprio, di Milano.  

Nella foto, in alto: mosche al lavoro

Partenza da Milano per Casablanca in Marocco. Orio al Serio con Ryanair. Passaggio dalla dogana, dopo una lunga ed estenuante fila, e poi la prima meta prefissata: una rilassante sosta… nel primo bar incontrato. Totem per ordinare. Fin qua tutto normale. Ma da qui in poi, la scena si fa altamente gravosa. A dir poco inenarrabile! Una barista. Una sola. Una sola ragazza per una miriade di clienti. Oltretutto, frettolosi per non mancare i loro voli. Bancone appestato da flotte di mosche golose, intente a volare  per approvvigionarsi del cibo residuo. Caduto per negligenza, o avanzato perché non buono, o per sazietà. Questa volta sono i mosconi ad appropinquarsi dove sono poggiati i piatti da andare a ritirare per poi sedersi ai tavoli e consumarli… uno spettacolo da mettersi le mani nei capelli! I tavoli? Appiccicosi in maniera indegna e pieni di pile chilometriche di piatti, avanzi umidi e non, bicchieri, tazzine di caffè una sull’altra da fare invidia alla torre di Pisa. Non esiste, assolutamente, un tavolo pulito e vuoto!

Nella foto, in alto: Ryanair proveniente dal Marocco atterrato a Orio al Serio

Ancora? Il pavimento attaccaticcio, anche quello, scivolosissimo oserei dire … dove, come minimo, si rischian le caviglie!  Per non dire poi dei prezzi… spinti all’estremo. Poveri noi! Che penseranno i turisti dei milanesi? Che dire di questo aeroporto? Un posto inospitale, sporco e pericoloso, che di certo non aiuta ad accogliere il viaggiatore. Lasciamo all’immaginazione l’ardua sentenza!

Martín Reyes

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