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Tenzhin Shoden Katori Shinto Ryu. Antica disciplina marziale nipponica

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Nella foto, in alto: due atleti della disciplina

Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu, antica disciplina marziale giapponese finalizzata all’apprendimento delle tecniche di combattimento con le armi dei samurai del periodo feudale, parliamo del finire del XV secolo , del tempio di Katori e di Iizasa Ienao. Nel XX secolo ha ricevuto dall’Imperatore il riconoscimento di Tesoro Culturale Nazionale per la nobiltà e antichità della sua tradizione. La preoccupazione principale di quest’Arte marziale è quella di conservare nella pratica i valori del rispetto reciproco e della collaborazione tra i praticanti. E’ previsto l’uso della spada (boken), del bastone lungo (bo), dell’alabarda (naginata), della spada corta (kodachi), delle due spade (ryoto), della lancia (yari) e degli stiletti da lancio (shuriken). L’allenamento all’estrazione della spada (iai jutsu) prevede l’uso di una spada  da allenamento (iaito) o di una vera (katana). Il programma di insegnamento prevede nella sua parte più avanzata le tecniche di combattimento a mani nude (jujutsu), tecniche di meditazione, studio della tattica militare. Vista  l’evidente pericolosità dell’allenamento con armi vere, dal 1600 in poi in Giappone venne proibito e sostituito da una serie di esercizi da praticare di   combattimento simulato, con  sequenze preordinate di movimenti di “attacco” e “difesa” con armi di legno, in cui ognuno dei due praticanti conosce anticipatamente ciò che farà l’avversario; ciò permette di allenare i movimenti e le tecniche di base in una situazione di assoluta sicurezza; lo scopo dei due partecipanti non è quello di competere con l’avversario, ma quello di collaborare al suo allenamento. Attualmente in Italia si pratica lo stile del Sugino dojo di Kawasaki, fondato nel 1928 dal leggendario maestro Yoshio Sugino (1903-1998) ed attualmente diretto dal figlio Yukihiro.

                                                                                                                                       Giuliano Regiroli

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