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La storia millenaria dei tatuaggi: cambiano i significati, ma la moda resta

Si può pensare che quella dei tatuaggi sia una moda recente. Invece, non è così. Le sue origini, infatti, sono antichissime e in origine avevano scopi del tutto differenti da quelli attuali.

Nella foto, in alto: un tatuatore all’opera

Il primo esempio a noi noto risale al 3300 a.C.: si tratta del cadavere mummificato di Ötzi, ritrovato sulle Alpi con ben 61 tatuaggi su tutto il corpo! Allo stesso modo, sono state scoperte dagli archeologi mummie egizie tatuate, risalenti ad alcuni secoli a.C.

Presso i Celti era uso tatuarsi figure simboliche, come animali che rappresentavano il coraggio e l’onore. Per i Greci e i Romani, invece, il tatuaggio non esprimeva valori positivi, ma era riservato a schiavi, prigionieri e disertori, come marchio distintivo. Per un cittadino libero sarebbe stato impensabile marchiarsi deliberatamente con un segno sulla pelle.

Anche per i Cristiani il tatuaggio rappresentava qualcosa di negativo e vietato, retaggio di religioni magiche. Nel libro del Levitico, si legge: “Non vi farete incisioni nella carne per un defunto, né vi farete tatuaggi addosso”. È vero che i Crociati in Terrasanta si dipingevano una croce sul petto per contraddistinguersi e, in caso di morte, assicurarsi una sepoltura cristiana. Ma questa era una deroga prevista.

Fu, però, con le esplorazioni oltreoceano che il tatuaggio tornò in voga in Europa, come usanza etnica di sapore esotico. In particolare, quando nel 1711 James Cook tornò dai Mari del Sud con uomo completamente tatuato. I popoli autoctoni, infatti, erano soliti tatuarsi anche su tutto il corpo. La moda si diffuse prima tra i marinai, poi anche addirittura a nobili e borghesi. La parola stessa “tatuaggio” deriva dal polinesiano “tattaw”, che significa “incidere, decorare”.

Nella foto, in alto: mani femminili tatuate con la tecnica dell’henné

Da allora, i tattoo non hanno mai conosciuto un momento di buio. Perfino grandi uomini della storia, come Wiston Churchill, Delano Roosvelt e il potente segretario della presidenza Reagan, George Shultz, andavano fieri di esibire i propri!

Se in origine il significato dei tatuaggi era di carattere magico-religioso e di appartenenza tribale, i motivi che possono indurre qualcuno a tatuarsi oggi sono sicuramente tra i più svariati: per un significato personale a cui si è legati, per un evento o una persona importante o magari per pura questione estetica. Certe mode cambiano, ma proprio non passano!

Peter Paul Huayta Robles

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