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Blindly Dancing

Blindly Dancing ovvero la danza al buio, il progetto nasce nel 2013 da Elena Travaini ed Antony Carollo, due maestri di danza, all’inizio era rivolto solo alle scuole di ballo ma, in seguito, è diventato per così dire “virale” anche all’estero e non solo per quello che lega la B.D. alla danza ma è diventato un progetto che interessa molto anche le scuole per quanto riguarda l’integrazione dei ragazzi diversamente abili. Perché questo interesse? Perché Elena è nata con una malformazione alla retina che l’ha resa quasi completamente non vedente ma che non le ha impedito di coronare il suo sogno di ballare.

La Blindly Dancing è per tutti, oltre che nelle scuole viene utilizzata come esperienza sensoriale ed emozionale nei team building aziendali. Il messaggio che viene da Elena è forte, parla di determinazione a raggiungere i propri obiettivi, della fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Chi l’ha sperimentata ci riprova perché crea un grande impatto emotivo, aumenta l’autostima.

Il vulcano Elena non si ferma alla danza ma, ha presenziato anche a diversi eventi di moda e a sfilare per diversi stilisti, perché si è unici nella propria diversità e bisogna volersi bene proprio per quello. Il suo desiderio è che molte persone si approccino alla Blindly Dancing e che questo serva per vincere i pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità.

                                                                                                         Giuliano Regiroli

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