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Re Carlo III e la Regina Camilla al Vaticano. Tra diplomazia e simboli di potere

Un evento che va ben oltre la semplice visita di Stato: Re Carlo III e la Regina Camilla hanno incontrato Papa Leone XIV nella Città del Vaticano, in un incontro ricco di rituali, simboli e strategie diplomatiche.

Nella foto in alto la famiglia Pontificia Laica ha ricevuto i Sovrani nel cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico.

Dalla passeggiata lungo via della Conciliazione fino all’ingresso attraverso l’Arco delle Campane, l’arrivo dei Sovrani inglesi è stato accompagnato dagli onori della Guardia Svizzera e dagli inni nazionali britannico e vaticano. Nel cortile del Palazzo Apostolico sventolava anche lo stendardo reale del Regno Unito, visibile simbolo di un’alleanza secolare tra Stato e Chiesa. Il protocollo è stato rigoroso: i Gentiluomini Pontifici hanno scortato Carlo e Camilla fino alla Biblioteca privata del Papa, mentre ogni passo era scandito dalla precisione del cerimoniale vaticano.

Nella foto in alto il Re e il Pontefice nella Cappella Sistina hanno condiviso un momento di preghiera pubblica, un atto storico di comunione spirituale tra la Chiesa d’Inghilterra e quella Cattolica.

Nella Cappella Sistina, sotto gli affreschi di Michelangelo, il Re e il Pontefice hanno condiviso un momento di preghiera pubblica, un atto storico di comunione spirituale tra la Chiesa d’Inghilterra e quella Cattolica, a cinque secoli dalla separazione. Ma l’evento non è stato solo simbolico: la preghiera ha avuto un effetto mediatico immediato, trasmesso in tutto il mondo, ribadendo l’immagine di una diplomazia che combina fede, cultura e soft power.

Uno degli episodi più interessanti e inattesi è stato lo scambio di piante tra Papa Leone XIV e Re Carlo. Due orchidee cymbidium bianche, resistenti ai climi di Italia e Inghilterra, sono diventate simbolo della sensibilità dei leader verso ambiente e sostenibilità. La pianta donata dal Papa sarà collocata in una tenuta reale inglese, mentre quella di Carlo arriverà al Borgo Laudato sì di Castel Gandolfo. A introdurre il gesto è stata suor Alessandra Smerilli, sottolineando come anche piccoli dettagli possano avere un grande impatto simbolico in politica internazionale.

Nella foto in alto Re Carlo sullo scranno costruito appositamente per il Sovrano. il Re ha ricevuto il titolo di Royal Confrater dell’Abbazia e Basilica di San Paolo fuori le Mura.

La visita ha previsto uno scambio di onorificenze di alto livello: Re Carlo ha conferito al Papa la Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Bath, mentre Leone XIV ha ricambiato con la Cavaliere di Gran Croce con Collare dell’Ordine Vaticano di Papa Pio IX per il Re e Dama di Gran Croce per la Regina. In aggiunta, il Pontefice diventerà Papal Confrater della Cappella di San Giorgio a Windsor, mentre Carlo ha ricevuto il titolo di Royal Confrater dell’Abbazia e Basilica di San Paolo fuori le Mura. Un atto che va ben oltre l’etichetta: è una dichiarazione strategica di unità e influenza spirituale su scala globale.

Nella foto in alto la Regina Camilla abito di seta nera di Fiona Care

La Regina Camilla ha mantenuto la compostezza britannica con un abito di seta nera di Fiona Care, un velo Philippe Treacy e la spilla storica “Lasberry Pip” della Regina Elisabetta II. Ogni elemento non è solo estetico: parla di continuità dinastica, rispetto del protocollo e gestione del soft power visivo.

Thomas Luigi Mastroianni

Oltre alla cerimonia, i colloqui tra Re Carlo e il cardinale Pietro Parolin hanno approfondito questioni globali. Tra i temi principali: protezione dell’ambiente, lotta alla povertà e promozione della pace. La visita conferma come il dialogo tra Corona Britannica e Santa Sede sia strategico non solo spiritualmente, ma anche geopoliticamente. La giornata si è conclusa con momenti separati: il Re ha partecipato a un ricevimento al Pontifical Beda College, mentre la Regina ha incontrato un gruppo di suore impegnate nell’educazione femminile e nell’assistenza a donne vittime di abusi e tratta. Un episodio, una pianta o una medaglia possono sembrare dettagli minori, ma nel mondo del potere simbolico globale, sono gli elementi che raccontano chi comanda, chi influenza e chi costruisce alleanze durature.

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