
Sabato, 26 aprile 2025, l’Urbe si appresta a diventare il fulcro del mondo cattolico e geopolitico con i funerali di Papa Francesco, un evento che non solo attirerà l’attenzione di milioni di fedeli, ma coinvolgerà anche un imponente apparato di sicurezza. Definito senza precedenti dal questore di Roma, Roberto Massucci, questo evento rappresenta un “appuntamento con la storia”, sia per la sua importanza spirituale sia per le sfide logistiche e di sicurezza che comporta. In un contesto di grande commozione e rispetto, le esequie si svolgeranno in un clima di raccoglimento, ma anche di inclusione. Tra i presenti ci saranno migranti e rifugiati, un gesto simbolico che riflette l’impegno di Papa Francesco nei confronti dei più vulnerabili nella società. La sua attenzione a queste problematiche ha rappresentato un filo conduttore del suo pontificato, e la loro presenza ai funerali servirà a sottolineare l’eredità di accoglienza e compassione che il pontefice ha lasciato.

Nella foto, in alto: il feretro di Papa Bergoglio
La cerimonia si svolgerà con grande solennità e il corteo funebre procederà “a passo d’uomo”. Questo dettaglio, apparentemente semplice, racchiude un significato profondo: è un modo per trasformare il momento in un’opportunità di riflessione e preghiera, permettendo a chi partecipa di rendere omaggio in un clima meditativo. L’idea è di permettere a tutti di vivere intensamente l’ultimo saluto al pontefice, creando un’atmosfera di condivisione e rispetto. Il piano di sicurezza rimane “imponente”, come evidenziato da Massucci. Le strade, i cieli e persino le acque del Tevere saranno sotto attento monitoraggio. Con l’arrivo di circa 170 delegazioni internazionali, le varie forme di protezione saranno messe in atto, garantendo la sicurezza di capi di Stato e di governo. Anche l’altezza della sorveglianza sarà un tema centrale, con la tecnologia pronta a monitorare i cortei di auto che arriveranno da diversi aeroporti. La presenza di leader mondiali, tra cui il presidente americano Donald Trump, che arriverà con la moglie Melania, segna l’inizio di un evento di portata globale. Questo non è solo un funerale, ma un momento di unione e riflessione per il mondo intero, che si ferma per rendere omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita alla promozione della pace, della giustizia e dell’amore fraterno.

Nella foto, in alto: la folla al Vaticano
In un’epoca di sfide e divisioni, il funerale di Papa Francesco ci invita a riflettere sull’eredità di dialogo e comprensione che ha cercato di promuovere. La sua vita e il suo servizio hanno avuto un impatto indelebile, e mentre il mondo si riunisce per dirgli addio, si apre un’opportunità per continuare il suo messaggio di inclusione e umanità. La speranza è che il suo esempio possa ispirare le generazioni future a lavorare insieme per un mondo migliore.
Tiziana Giglioli