
Nella foto, in alto: la città di Laayoune
In un episodio che aggiunge ulteriore tensione alla già complessa situazione del Sahara Occidentale, due giornalisti italiani, Matteo Garovoglia e Giovanni Colmomi, sono stati espulsi dal Marocco, ieri 27 aprile 2025. Secondo il quotidiano marocchino “Hespress”, i reporter sarebbero stati fermati dalle autorità di Rabat mentre cercavano di entrare illegalmente a Laayoune, una città nella regione contesa.

Garovoglia, noto giornalista freelance, collaboratore del quotidiano “Manifesto” e Colmomi, fotografo esperto, sono stati accusati di aver tentato di entrare nella città senza l’autorizzazione ufficiale.

Nella foto, in alto: i manifestanti
Viaggiando a bordo di un’auto privata, il loro ingresso è stato interpretato dalle autorità come un atto provocatorio, in violazione delle normative di ingresso in Marocco per gli stranieri.

Nella foto, in alto: Matteo Garavoglia, giornalista del Manifesto
Le autorità marocchine li hanno accusati di voler sfruttare il loro status di giornalisti per promuovere programmi separatisti, collegandosi alle attività del Fronte Polisario, un gruppo armato che si oppone al controllo marocchino della regione. I due sono stati successivamente accompagnati fuori dalla zona e portati ad Agadir.

Nella foto, in alto: Agadir
Laayoune, situata nel Sahara Occidentale, è al centro di una controversia geopolitica che persiste dal 1975, quando la regione fu occupata militarmente dal Marocco dopo il ritiro spagnolo. Nonostante il cessate il fuoco del 1991 con il Fronte Polisario e la promessa di un referendum per l’autodeterminazione, quest’ultimo non è mai stato condotto, perpetuando le tensioni tra il Marocco e i sostenitori del Fronte, tra cui l’Algeria.

Nella foto, in alto: il Sahara occidentale
L’espulsione dei giornalisti evidenzia le complessità e le sensibilità politiche che circondano le questioni di sovranità nella regione. Questo incidente solleva interrogativi sulla libertà di stampa e sul difficile equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti umani nel contesto del Sahara Occidentale. Conflitti come questi continuano a permeare le relazioni internazionali e richiedono un attento monitoraggio e analisi da parte della comunità globale.
Tiziana Giglioli