
Nella foto, in alto: richieste di insegnanti di sostegno da parte dei genitori al vaglio
Negli ultimi anni, il ruolo del docente di sostegno è diventato sempre più centrale nel processo educativo. Visto il crescente bisogno di inclusività nelle scuole italiane. Tuttavia, emergono preoccupazioni significative sulla gestione e sulla conferma di questi docenti, soprattutto da parte del Coordinamento Nazionale per l’Inclusione (CNI). Il CNI ha recentemente sollevato una questione fondamentale riguardo al procedimento che vede coinvolti alcuni docenti di sostegno nella conferma del loro incarico da parte dei genitori. Questo fenomeno, secondo il Coordinamento, apre la strada a dinamiche di ricattabilità e clientelismo, che minacciano l’integrità e l’efficienza del sistema educativo. La conferma dei docenti da parte dei genitori, anche se poi l’ultima decisione spetta al dirigente scolastico (ma non basta!), un tempo vista come una pratica per garantire un’adeguata assistenza agli studenti, si sta trasformando in un’arma a doppio taglio. Il coinvolgimento diretto dei genitori in queste decisioni ha creato una situazione dove i docenti potrebbero sentirsi obbligati a soddisfare richieste estranee al loro ruolo educativo per mantenere il loro posto, creando così un ambiente poco sano e insostenibile.

Il CNI esprime preoccupazioni che tale sistema possa favorire una cultura del clientelismo, in cui le relazioni personali e i favoritismi prendono il sopravvento sulle competenze professionali. Questo scenario non solo mina la fiducia nel sistema educativo, ma compromette anche l’obiettivo primario di garantire il diritto allo studio e l’inclusività per gli studenti diversamente abili.

Per affrontare questa problematica, il CNI propone una riforma del sistema di assegnazione e conferma dei docenti di sostegno, puntando su criteri meritocratici e trasparenti. Inoltre, il Coordinamento suggerisce un maggiore coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nel monitoraggio e nella valutazione del lavoro dei docenti di sostegno, assicurandosi che le decisioni siano basate su risultati tangibili e non su pressioni esterne. Mentre la comunità dell’istruzione si trova a riflettere su questi spunti, diventa fondamentale proteggere il ruolo del docente di sostegno, figura chiave per un futuro scolastico più inclusivo ed equo. Una riforma incentrata sulla trasparenza e le competenze potrebbe rappresentare un primo passo verso un sistema migliore.
Tiziana Giglioli