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Stress da rientro? Superarlo si può grazie al welfare aziendale…

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«Lo stress è la risposta endocrina attivata dal sistema nervoso una volta che il cervello ha stabilito di trovarsi di fronte a una situazione stressante», spiega il professor Piero Barbanti, Primario Neurologo dell’IRCCS San Raffaele Pisana. «Questa risposta attiva ad esempio manifestazioni fisiche quali tensione muscolari e tachicardia, che agli albori dell’evoluzione della specie umana erano utili all’uomo per prepararsi alla lotta fisica. Oggi, che non dobbiamo più lottare con animali feroci e non corriamo così come allora pericolo di vita, il cervello attiva ugualmente lo stato d’allerta, stavolta per problemi con il partner, con il capo o per problemi di lavoro». La fine delle vacanze può provocare una condizione di “stress da rientro”,  Francesca Contardi, managing director di EasyHunters, società di ricerca e selezione che offre servizi di recruiting digitali a elevata qualità – conviene che arginare questa situazione può essere davvero difficile. Gestire l’ansia e lo stress che molto spesso caratterizzano questo momento, quindi, diventa fondamentale per non avere conseguenze importanti sulla propria quotidianità». La sindrome da rientro non è una vera e propria patologia, ma la possiamo catalogare nei disturbi dell’adattamento e si manifesta con un insieme (sindrome) di sintomi quali: irritabilità, ansia, disturbi del sonno, apatia, spossatezza, disturbi gastrointestinali depressione lieve. E’ possibile che il rientro al lavoro venga vissuto con sentimenti di sconforto o impotenza, difficoltà di concentrazione o sensazione di perdita delle competenze”.  Quest’anno, circa 21 milioni di italiani sono partiti per le vacanze ad agosto, e 1 su 3 (33%) dichiara che gli ultimi giorni di ferie e il ritorno sono il periodo delle vacanze in cui si sente meno in forma: è il cosiddetto “post vacation blues”, lo stress da rientro. Per riconoscerne i sintomi e allievare lo shock della sveglia al mattino, del rientro in ufficio e delle responsabilità della routine un supporto concreto può arrivare dalla propria azienda attraverso il welfare aziendale.

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                                                                                                                                                                                       Il borsellino welfare messo a disposizione del lavoratore, infatti, permette:                                                    –  di ricevere un supporto psicologico professionale via webcam per parlare liberamente delle proprie difficoltà senza apparire degli “scansafatiche”, come spesso accade quando lo si fa con colleghi e amici, riconoscere i sintomi dello stress, combattere il malessere, e riprendere gradualmente i vecchi ritmi e abitudini;                                                                                                                                                                                 – di usufruire di una piattaforma web che con pochi clic consente di prenotare il servizio, acquistarlo a tariffe agevolate perché in parte pagato dalla propria azienda, concludere la transazione su un unico sito web evitando interruzioni, perdite di tempo e di denaro dovute alla ricerca.

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 Ci sono anche altri accorgimenti che si possono mettere in atto come: lasciare almeno un giorno o due di decompressione prima di tornare al lavoro, programmare un’altra breve vacanza come ad esempio un weekend lontano dalla città, non fissare  appuntamenti importanti fin dal primo giorno, prendersi cura del proprio corpo ritagliandosi spazi all’aria aperta come passeggiare o coltivare hobbyes o attività che ci piacciono e ci fanno stare bene, assumere dei depurativi naturali, prestare attenzione al riposo notturno magari leggendo un libro e aiutando il sistema mente-corpo a rilassarsi prima di dormire, evitando invece uso di smartphone, tablet o tv immediatamente prima.

Giuliano Regiroli

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