Print

Posted in:

Wrestling. Fratello Paul. Lasciate che i bambini vengano a me…

SABATO, 26 NOVEMBRE 2016, CASOLE VALSENIO (Ravenna)

ss
Nella foto, in alto: il wrestler Fratello Paul

Un’altra avventura su e giù lungo l’Italia del wrestling. Questa volta la destinazione è Casole Valsenio in provincia di Ravenna. Tra mezzi pubblici, treno per raggiungere Fenice Rossa che si è offerto di accompagnarci e macchina, vanno via più di quattro ore. Ma finalmente arriviamo. Qui è il regno del maestro Paolo Giorgi (ringname: Fratello Paul), è la palestra dove insegna lui. Grandi assenti della serata: Sami Grayson, Backslash e Turbo, trattenuti per problemi tecnici. Franky Leopard ci mostra il suo nuovo attire, azzeccatissimo! Sicuramente gli dona parecchio.                                                        Alle 19.30, fuori dai cancelli, è già presente un’orda di ragazzine scatenate. E, come mettiamo fuori il naso per controllare la situazione, in coro urlano che sono le fan di Turbo (che però è assente) e di Ciro Friariello (quello che mangia la pizza, precisano). I posti a sedere sono un centinaio. Basteranno? Avanzeranno? Lo show è stato organizzato da Insanity che, con l’aiuto del vice presidente Matteo Fiorentini, Edoardo Lolli e Cristian Panarari, nel giro di una settimana ha bookkato gli atleti con Marco Bargagli, organizzato la cosa, trovato la location e pubblicizzato, sia con volantinaggi vari che in rete. “Avrò fatto abbastanza?”, si chiede. Alle 20,00, il momento della verità. Il pubblico inizia ad affluire in sala. Ma, che pubblico vi aspettate di vedere, ad un evento di wrestling? Uomini adulti, vero? Ragazzoni grandi e forti, alti e nerboruti, magari con aspetto da bikers o da rocchettari, vero? Sorpresa! Questo show è prettamente per bambini. E’ stato fatto un volantinaggio massiccio davanti alle scuole. La vera sorpresa? Di certo, non ci aspettavamo un riscontro così entusiastico e nemmeno che l’età minima fosse così minima. Subito dopo dell’ondata scatenata di ragazzine che si precipitano ad invadere la sala sequestrando i posti migliori, fa il suo ingresso in sala un trottolino di bambina – quattro anni appena – bionda, tutta vestita di rosa e con tanto di orsacchiotto di pelouche.  È accompagnata dai genitori, d’accordo. Ma la sua presenza è talmente anomala che la fotografia è d’obbligo, perché  un domani non ci crederemmo più nemmeno noi.

Nella foto, in alto: La più piccola fan di wrestling del mondo
Nella foto, in alto: la più piccola fan di wrestling del mondo

Molto più in tema sono due bimbetti col costume di Ultimo Dragon, più una piccola tribù compatta di ragazzetti delle elementari, seri e convinti, che si assicurano i posti più belli. Accompagnati da una colonna sonora bella risoluta, con un prosieguo di gran spicco, The Final Countdown (Europe), Alone (Heart) e Winds of Change (Scorpions). Sono talmente adrenalinici che se si spegnessero le luci si vedrebbero le scintille uscire loro dagli occhi. Ecco, spunta il Follo a presentare e a momenti gli fanno la ola. Il carnet  dei biglietti si esaurisce in pochi minuti.  A questo punto siamo adrenalinici anche noi. Ora tocca agli atleti fare la loro parte.  Per una volta, tralasceremo, quasi del tutto, di parlarvi della tecnica, delle doti atletiche e delle varie mosse perché, tecnicamente, lo show non c’era. I soli a dare spettacolo, qui, erano i bambini che imparavano ad amare il wrestling. Raccontato dai nostri ragazzi in maniera che ci si possano affascinare, che lo possano capire. Non era uno spettacolo per adulti. Sia chiaro. Non cominciate a fare gli schizzinosi, perché fare show per bambini non sminuisce il valore di nulla. Vogliamo dire che Walt Disney fosse un cretino perché faceva cose per bambini? Che Mazinga, Goldrake, Kenshiro & Co. fossero tutte stupidate perché erano per bambini? Ragioniamo un attimo e guardiamoci alle spalle! Tutti noi abbiamo imparato a leggere, magari proprio con Topolino e da grandi abbiamo letto Dostojevsky, Heminghway e Asimov. Tutti siamo andati al cinema a vedere Dumbo e  l’Era Glaciale, per poi passare a Terminator, Ritorno al Futuro e Salvate il Soldato Ryan. Non dimentichiamoci, noi adulti cresciuti a suon di Mazinga, Goldrake, Lady Oscar e i Cavalieri dello Zodiaco, che ogni volta che ci infiliamo in un karaoke snobbiamo il bel canto di Bocelli e intoniamo Si trasforma in un razzo missile... col volume a palla. Le cose che impari ad amare a quell’età ti rimangono dentro per sempre.

nella foto, in alto: i due piccoli Ultimo Dragon
Nella foto, in alto: i due piccoli, nelle vesti di Ultimo Dragon

Lo so, la vera esibizione non c’era: mosse, circa due in un’ora, ma che divertimento, ragazzi! Vedere Bragaglia, travestito da Massimo Vapore, che rincorreva i piccolini attorno al ring minacciandoli col bastone. Il gruppetto davanti all’entrata che urlava Paziente Libero come se fosse questione di vita, o di morte e dovessero davvero liberarlo da qualcosa, che si sono inventati “Seghetta Nera” per sfottere Saetta Nera, le piccole ragazze all’ingresso che strillavano di essere le fan di Turbo e di Ciro, è stato impagabile! Rispondetevi un po’: quali sono i ricordi più vividi del wrestling che vedevate, quando i bambini eravate voi? Le mosse, non ve le ricordate più, ma vi ricordate benissimo Hulk che si strappava le magliette, JBL che arrivava sul macchinone con le corna, Eddie Guerrero che scuoteva le spalle, Jeff Jarrett che scassava le chitarre sulla testa di tutti. Mi sbaglio, per caso?

Nella foto, in alto: Paziente Zero e Insanity
Nella foto, in alto: Paziente Zero e Insanity

Allora abbiamo quasi finito. Dei match vi racconteremo solo poche cose. Franky Leopard è stato convincente e godibile nel match di debutto contro Mistero. Fratello Paul è stato il più applaudito in quanto giocava in casa, maestro amatissimo e stimato. E i mentori si notano sempre: tra lui e Oxlade Black sono volate botte da orbi dipinte col pennello. La Battle Royal finale ha visto il debutto di Jacob, che contrapposto a Paziente Zero era perfetto: sembravano davvero uno più psicopatico dell’altro. Geniale la partecipazione di Insanity che, ignorata da tutti, non ha fatto altro che rimanere sul ring e, intanto, tutti gli altri si sono eliminati a vicenda, si è beccata la cintura. Tornare a casa con Fenice e il suo amico Mohammed è stato un gran bel viaggio, dividendoci fraternamente cibo, birra, sigarette e spiccioli. Non fermatevi mai a quello che si vede sul ring. È solo la punta dell’iceberg.

                                                                                                                                         Erika Corvo  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *