Print

Posted in:

Difesa in rosa. Il nuovo libro di Cristina Fiorentini e Roberto Ghetti

Donna RosaSabato, 12 dicembre alle ore 11,00  nella sede del MarzialSport di via Cappellini 14 a Milano, sarà presentato il libro di Cristina Fiorentini e Roberto Ghetti: ”Difesa in Rosa-Tecniche di incolumità e sicurezza per le donne”, edito da De Vecchi. Cristina Fiorentini nasce nel 1963, ma già giovanissima emerge nel mondo del judo femminile. Infatti , è dieci volte campionessa italiana, medaglia di bronzo ai campionati europei, argento e bronzo ai Campionati Mondiali Universitari. Vince, inoltre, un Torneo Mondiale Fukoka in Giappone, gli Open d’Inghilterra e si classifica quinta ai Campionati del Mondo. Cintura nera, 6° dan di judo. E’ specializzata nel judo per bambini.  Una delle  iniziative particolarmente interessanti è stato il programma “Cintura Rosa” ideato per il Comune di Milano. Una delle sue particolari caratteristiche è quella di essere praticamente l’unica maestra di judo  che oltre ad essere una valente allenatrice è anche in possesso di un diploma ISEF.  Roberto Ghetti è stato un atleta d’interesse nazionale dal 1970 al 1977 nel Judo. Diplomato nel 1977 all’Accademia Nazionale Italiana Judo F.I.J.L.K.A.M. – C.O.N.I. ROMA e alla Scuola Nazionale dello Sport con la qualifica maestro di Judo e Ju Jitsu. Ancora, insegnante tecnico della F.I.J.L.K.A.M. – C.O.N.I. Gradi: 1° Dan 1976, 2° Dan 1979, 3° Dan 1983, 4° Dan 1986, 5° Dan 1995, 6° Dan 2001, nonché Insegnante tecnico della World Ju Jitsu Federation 5° Dan 1993. Obiettivo dell’opera,con oltre trecentocinquanta fotografie,è fare della conoscenza  e della pratica delle arti marziali uno strumento di prevenzione e di difesa al femminile. I due grandi specialisti forniscono i consigli per evitare e fronteggiare situazioni di pericolo nella vita di tutti i giorni. Dall’ambito domestico, quali il pianerottolo, l’ascensore,  le scale e l’androne di casa. Fino ad arrivare allo shopping, in auto, on the road, o in un parcheggio. Continuando col tempo libero, nei luoghi pubblici come il parco, o in discoteca. Per poi approdare in luoghi particolari, come il bancomat, i mezzi pubblici, o in viaggio. Chiaramente queste tecniche non sono la soluzione al problema della violenza sulle donne, ma hanno comunque l’obiettivo di creare la presa di coscienza di sé e delle proprie capacità di gestione di situazioni di stress. In un momento in cui una politica malata propone di regalare le pistole ai cittadini, la prospettiva della “Difesa in Rosa”,con la riappropriazione del proprio corpo attraverso “l’arte marziale” è la miglior scelta possibile.

Massimo Cingolani

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *