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La materia dei sogni

Alle 15.30 siamo già stanchi morti: siamo qui dalle 11.30 di stamattina, per allestire la sala. Moquette da incollare per terra, coprire le seggiole degli spalti, posizionare le sedie, montare i tavoli per i commentatori, il catering e la biglietteria. E ancora sistemare la macchina del fumo, il proiettore, l’ingresso coi tendoni, impianto luci e audio, spostare il frigorifero per il catering e infine montare il ring. Seghiamo delle assi da mettere come zeppe sotto i quattro pali, c’è da riavvolgere lo scotch sulle corde dove è consumato… i preparativi sono sempre impegnativi e c’è bisogno della collaborazione di tutti.

Oggi sembra proprio autunno. A parte le ore centrali della giornata, ancora tiepide, comincia davvero a fare freddo. Dato che stavolta siamo riusciti a fare tutto per benino in tempo utile, si riesce anche a tenere la consueta lezione del sabato con gli allievi dell’academy al completo: il fatto che ci sia lo show non significa che si possa fare a meno dell’allenamento! Anzi, serve anche di più! Qualcuno va sul ring, qualcuno sui tatami e sui materassoni. Tra gli allievi più giovani c’è da qualche tempo una bella ragazzina di quattordici anni appena compiuti. Timida, dolce, gentile. Il wrestling le servirà a sviluppare un bel fisico armonico, tonico e a trovare la grinta necessaria per affrontare i tanti ostacoli della vita. Quando non è sul ring si diverte a sfornare dolci, torte e biscotti buonissimi. E noi ci divertiamo a immaginare che quando sarà il suo momento di salire a combattere, la sua finisher potrebbe chiamarsi “Infornata Letale” o “Biscotto Atomico”.

Nella foto, in alto: la nostra Erika Corvo scherza con la giovanissima trainee Sara Alessi
Nella foto, in alto: la nostra Erika Corvo scherza con la giovanissima trainee Sara Alessi

Parentesi scema. Ogni tanto qualcuno mi chiede come si faccia a riconoscere le varie federazioni, dato che hanno delle sigle incomprensibili che il più delle volte sono impossibili da distinguere l’una dall’altra in quanto troppo simili. “Semplice”, rispondiamo. “La prima lettera di solito indica la città. Ad esempio, RWA è di Roma, BWT di Bologna…” “Allora la FCW è di Firenze?” “No, è di Pero” “Ma no, dev’essere di Firenze per forza, c’è anche Giglio!”

Nella foto, in alto: Gli Headhunters, sfortunati e infortunati
Nella foto, in alto: Gli Headhunters, Entertrainer e Kronos, sfortunati e infortunati
Nella foto, in alto: Josh Bodom, non ha potuto venire
Nella foto, in alto: Josh Bodom, non ha potuto venire

Torniamo sul pianeta Terra. Anche questa volta si riempirà la sala: 96 prenotazoni in tutto. In attesa del pubblico arrivano gli atleti, anche quelli che vengono da lontano, e si alternano tutti sul ring ancora in abiti borghesi. Certo che a vederli così, nessuno li prenderebbe per wrestlers: capelli raccolti, occhiali da miopi, nessuna tartaruga in bella mostra, felpe e magliette anonime. Ma nonostante le apparenze, appena salgono in mezzo alle corde, quello che sono viene fuori subito. Arrivano da lontano Tornaghi, Silva, Brutus, Silas, Insanity… ci sono tutti? No, qualcuno manca: proprio Josh Bodom non c’è, ha avvisato all’ultimo che alcuni problemi familiari si sono aggravati all’ultimo minuto ed è rimasto oltremanica. Mah, certo, delusione… ma qua si reagisce subito! Non per togliergli qualcosa, ci mancherebbe… ma abbiamo sempre sostenuto che i nostri ragazzi non hanno assolutamente nulla da invidiare agli stranieri. Anzi, senza sponsor e senza quattrini a disposizione, noi italiani facciamo letteralmente miracoli! Gli Headhunters ci sono ma sono tutti rotti: Entertrainer ha un dito rotto e, sfiga nera, Kronos si infortuna durante l’allenamento. Riuscirà a fare la sua parte o darà forfait? Pepiño degli Abusive Games, commentatore, c’è, a dispetto delle stampelle con cui è costretto a spostarsi. Roba pesante, a quanto dice. Ma che forza hanno, i ragazzi del wrestling, per non mollare mai? Auguri, Pepiño. Tieni duro!

Nella foto, in alto: Pepiño degli Abusive Games
Nella foto, in alto: Pepiño degli Abusive Games

Si risolvono al volo alcuni problemi con l’impianto luci mentre i cuccioli dell’academy si divertono sul ring come se non ci fosse un domani. Ma adesso devono scendere tutti, che lo spettacolo comincia!

Tutta la storyline si apre con Pepiño che fa da General Manager visto che Zerini non dovrebbe più esserci. Invece c’è, giusto per scassare i marroni a tutti quanti. Polemicamente, domanda: “Se Bodom non è venuto, chi sfiderà Matt Disaster?” Si presenta AB Knight, e allora ci sono tutte le premesse per un bel match!

Match numero uno. Disaster gioca sporco, da bravo heel. AB si fa notare con una bella head scissor. Evita un volo di Matt che atterra su Zerini, ma a nulla vale la sua bella prestazione a base di vari suicide dive, DDT e altre belle mosse con cui strapazza e ribalta più volte l’avversario. Anche Zerini gioca sporco ed evita così che Disaster subisca un pin vincente. In virtù del salvataggio, subito dopo Matt disaster chiude l’incontro.

Nella foto, in alto: Zerini e Matt Disaster
Nella foto, in alto: Zerini e Matt Disaster

Secondo match: un bell’handicap macello tra gli Antiheroes ed Entertrainer. Madonna, povero Entertrainer, quante ne prende! Ma se tante ne prende, bisogna riconoscere che anche tante ne dà, e che nonostante l’assenza del suo monumentale tag team partner se la cava benissimo anche da solo. Anche quando viene sbatacchiato come un tappeto prima da Andrew Rogers e poi in stereofonia anche da Chris Walker. Quest’ultimo, ad un certo punto sparisce sotto al ring per riapparire dall’altro lato e fare un roll up cercando di impacchettare l’Headhunter. Qui tra superkick, betterkick e altra roba da spettacolo ci si gioca l’incontro: volano i calcioni e pure gli atleti. Alla prima distrazione, Rogers  approfitta per schienare l’avversario.

Il terzo? Più che un incontro, è uno scontro. Pasquale O’Malamente contro Scrum.

Nella foto, in alto: La nostra Erika col simpaticissimo Pasquale O'Malamente
Nella foto, in alto: La nostra Erika col simpaticissimo Pasquale O’Malamente

Pasquale fa volare Scrum su quattro file di sedie. Questi si riprende subito e con una bella spinebuster demolisce l’avversario. Oh, che bello! Và che tirano fuori la scala! Ed è quello che ci vuole perché anche l’adrenalina salga al piano superiore. Scrum cerca di scaraventarci sopra Pasquale e invece ci finisce lui. Anche le sedie vogliono esibirsi, e ce ne sono poche che non abbiano il loro momento di gloria. Tutto si conclude con una spear tremenda di Scrum, che gli vale il match. In sala c’è Ornella, la mamma di Scrum, talmente felice che – potremmo scommetterci – in un’onda di entusiasmo catartico contagioso, sarebbe in grado di menare Pasquale anche lei.

Qui c’è la pausa, e ci precipitiamo nel backstage a controllare lo stato di salute del povero Kronos. No, non va bene per niente. Meglio che vada a farsi vedere al pronto soccorso. Abbiamo un debole per questo ragazzone grande e grosso che, fuori dal ring, è di una simpatia e una dolcezza infinite, e non so cosa non daremmo per vederlo stare bene. Ma sappiamo tutti molto bene che in questo, come in tutti gli sport, l’infortunio è sempre dietro l’angolo e fa parte del gioco. Bisogna saperlo accettare.

Nella foto, in alto: il brasiliano Marcio Silva contro Scrum
Nella foto, in alto: il brasiliano Marcio Silva contro Silas

Si riprende a combattere con Marcio Silva e David Silas. Tanta roba, davvero! Un bel back braker da parte di Silva e un suicide dive da parte di Silas. Questi tenta un cross body che Silva trasforma in un tentativo di samoan drop. Silas ci riprova e va a segno. Marcio replica con un moonsault che però va a vuoto e dopo un’eternità di sudore e fatica conclude con una bellissima samoan drop talmente riuscita da fargli una foto e metterla sugli annali.

Nella foto, in alto: e chi non si farebbe distrarre da un bacio di Insanity?
Nella foto, in alto: e chi non si farebbe distrarre da un bacio di Insanity?

Quinto match: Larry Demon (con Insanity) contro Brutus. Una bella caramellina buona buona in attesa del main event. Brutus va di back braker come se fossero in offerta speciale, Larry si diverte con un bellissimo crossbody. Ma quanto sta venendo su bene questo ragazzo è una cosa impressionante. Questo qui, zitto zitto, tra un paio d’anni farà le scarpe a tutti. Magari anche prima. Scommettiamo? Insanity distrae l’arbitro Malalana.

Che bello dev’essere fare l’arbitro e farsi baciare da un sacco di belle donne mentre gli altri si menano. Ovviamente Larry ne approfitta per schienare Brutus, e Malalana batte il pin. C’è chi le donne le bacia e chi ci fa un tombstone, e questo è il caso di Brutus: acchiappa la povera Insanity, la ribalta e la schianta. Ha perso l’incontro ma giustizia è fatta.

Main event. Stavolta abbiamo preso appunti, ma è il caso di raccontarvi com’è andata? Noi preferiremmo continuare ad esortarvi a schiodare le chiappe dalla sedia e venire anche voi a vedere di cosa siano capaci questi ragazzi! Qui  si sono sfidati TG, The Italian Immortal, e Chris Tyler, ultimo acquisto della WWE. Numeri, numeri e numeri! Signore Iddio, che numeri abbiamo visto! Abbiamo visto più roba qui che in un’intera stagione in WWE! Iniziano entrambi con un’esibizione di flessioni con mani battute davanti e dietro la schiena durante lo stacco da terra. Un ponte sulle punte da parte di TG era già mitico, poi hanno messo su un festival del suicide dive e hanno proseguito con Pelè kick, suplex city, e ancora uno shoulder block dalla terza corda eseguito da TG, un elbow drop e un moonsault di Tyler, che poi appende TG come fosse biancheria stesa ad asciugare. Non mancano intermezzi comici con Tyler che viene messo a sedere in braccio ad uno spettatore e choppato a dovere da un delizioso ragazzino sui sei sette anni. Le chop di Tg, invece, sono chop, op, op, op… talmente potenti che c’è l’eco. Come negli spettacoli pirotecnici, i botti più grossi arrivano alla fine. TG sciorina un suplex così devastante da finire entrambi a fare capriole. Schiena Tyler ma Malalana dorme, messo ko poco prima, e allora sale Andrea Cesana a sostituirlo nell’arbitrare. Noi, lì persi in adorazione nel nostro bel tavolino stampa, rischiamo l’infarto a guardare una canadian destroyer, una vertebraker, una 450 splash e un superplex. Entrambi gli atleti sono annodati sul ring a rotolare, avvinghiati. Malalana si sveglia e ogni arbitro batte il pin per conto suo, uno per ciascun atleta, e il risultato è che c’è un doppio pin vincente, con arbitri e pubblico in imbarazzo a domandarsi, perplessi, chi abbia vinto e chi abbia perso. La perplessità ci sembra anche giusta, perché nessuno tra questi due grandissimi, e dico grandissimi, può essere dichiarato “perdente” in questo straordinario match, Qui hanno vinto tutti! Hanno vinto Tyler e TG con una sinergia dinamica assolutamente fuori dal comune. Ha vinto il pubblico che ha visto qualcosa di unico, e soprattutto ha vinto il wrestling, perché quello che abbiamo visto è ai massimi livelli di questo sport. E se qualcuno pensa che stiamo esagerando, diciamo chiaro e tondo: “schiodate il culo e venite a vedere!”

Nella foto, in alto: Gli avversari del main event, The Italian Immortal TG e Chris Tyler
Nella foto, in alto: Gli avversari del main event, The Italian Immortal TG e Chris Tyler

Insieme a Pepiño ci alziamo in piedi e facciamo a lungo il gesto della preghiera islamica rivolti alla Mecca. Siamo dei “senjor. A differenza della maggior parte del pubblico in sala e degli atleti giovani abbiamo visto stagioni e stagioni di wrestling in tv. E siamo ben consapevoli che il match che abbiamo visto stasera è la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno. Che Dio benedica questi due Grandissimi che sono riusciti a darci emozioni pazzesche. Inevitabile non citare “La Tempesta” di Shakespear: “I giochi di magia son terminati. Come t’avevo detto, quegli attori erano solo spiriti dell’aria, ed in aria si son tutti dissolti, in un’aria sottile ed impalpabile. E al pari di quell’incorporea scena che abbiam visto dissolversi poc’anzi, non lascerà di sé nessuna traccia. Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita”.

Commentiamo tra noi con Pepiño che Tyler è in WWE, ha vent’anni, e TG gli tiene perfettamente testa a 35. Fiato, resistenza, tecnica, acrobazia, esperienza… no, dai, questo è un mostro! Ci passa accanto e gli chiediamo: “Ma sei vero? Esisti sul serio?”

Ci si lascia con gli occhi ancora illuminati per quello che abbiamo visto e con i sogni sospesi per quello che vedremo il mese prossimo, dato che Pepiño sancisce per l’evento di novembre un triple threat match tra questi due meravigliosi atleti e Josh Bodom. Se non venite, vi meritate Maria De Filippi, zitti e muti!

Grazie a Patrizia Fichera per le foto

                                                                                                                                                                                        Erika Corvo

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